Economia

Aste tecnologia 5G, anche Swisscom critica la procedura

L'ex monopolista si dice sfavorito dalle condizioni previste per ottenere le frequenze più performanti

2 maggio 2018
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Dopo Sunrise anche Swisscom esprime critiche in relazione alle aste per l’attribuzione delle frequenze 5G di telefonia mobile. Vista la sua posizione di mercato il gigante blu vuole poter acquistare più frequenze di quanto permettano le norme attuali. Secondo Swisscom i limiti sull’offerta ("spectrum caps") sono fissati in modo troppo restrittivo, si legge in un comunicato diffuso in occasione dei risultati trimestrali. Con 39 MHz per milione di clienti, oggi l’ex regia è l’operatore che conta di gran lunga il minor numero di frequenze per cliente. Con rispettivamente 54 MHz (Sunrise) e 85 MHz (Salt), i concorrenti dispongono all’incirca del 40% rispettivamente oltre il 100% in più di frequenze per cliente rispetto a Swisscom. Con 6,632 milioni di clienti quest’ultima è molto più grande di Sunrise (2,35 milioni) e Salt (1,906 milioni).

Con le regole previste attualmente, è già stabilito in partenza che i concorrenti di Swisscom dopo l’asta deterranno anche per la tecnologia 5G almeno il 50% in più di frequenze per cliente rispetto all’operatore leader del mercato. Una rielaborazione della documentazione relativa al bando di gara – viene affermato – deve pertanto garantire che Swisscom abbia almeno la possibilità di acquistare lo stesso numero di frequenze 5G per cliente dei suoi concorrenti. Il gigante blu non si espone sul limite massimo di frequenze che dovrebbe poter acquistare: "non vogliamo formulare una cifra concreta.

L’importante è che Swisscom abbia perlomeno la possibilità di comprare un numero di frequenze conforme alla sua quota di mercato", ha ribadito all’ats il portavoce Armin Schädeli. L’operatore esige insomma un trattamento equo. In base a dati forniti da Swisscom, alla fine del 2017 il gruppo aveva una quota di mercato del 60% nella telefonia mobile, mentre Sunrise era al 22% e Salt al 17%. In questo modo l’ex regia chiede esattamente l’opposto di Sunrise: la settimana scorsa il numero due del settore aveva criticato che con le norme attuali il predominio di Swisscom verrebbe cementificato. Il numero due del settore è in particolare infastidito dall’alto limite massimo per i blocchi di frequenze che un operatore può acquisire. In questo modo Swisscom potrebbe acquistare la metà delle frequenze, poiché dispone di maggiori liquidità da investire rispetto a Sunrise e Salt. Potrebbe addirittura fare offerte per frequenze che non userà nemmeno, solo per toglierle alla concorrenza. Se la Commissione federale delle comunicazioni (Comcom) manterrà l’attuale prassi, Sunrise si riserva il diritto di fare causa. Ciò ritarderebbe fortemente l’introduzione della tecnlogia 5G.

Il presidente della direzione di Swisscom Urs Schaeppi oggi non si è voluto esprimere in relazione a tale minaccia. In occasione dell’ultima asta nel 2012 il gigante blu aveva acquistato il 42% delle frequenze in vendita a un prezzo di 260 milioni di franchi.

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