Economia

La Banca nazionale non tocca i tassi d'interesse

Prosegue la politica espansiva dell'istituto di credito centrale svizzero. Decisione in linea con le attese del mercato

La sede centrale della Bns a Berna (foto archivio Ti-Press)
15 marzo 2018
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La Banca nazionale svizzera (Bns) non tocca i tassi d'interesse, mantenendo il Libor a tre mesi in una forbice fra -1,25% e -0,25%. La banca centrale elvetica conferma pure gli interessi negativi dello 0,75% sugli averi a vista, mentre prevedere una crescita del prodotto interno lordo (Pil) di circa il 2%. La decisione è in linea con le attese del mercato.

L’istituto centrale elvetico ha quindi deciso di mantenere per ora invariata la sua politica monetaria espansiva, confermando l’obiettivo di stabilizzare l’evoluzione dei prezzi e sostenere l’attività economica.

La Bns, in una nota odierna, ribadisce la propria disponibilità a intervenire se necessario sul mercato dei cambi, considerando la situazione valutaria complessiva. In seguito al leggero rafforzamento del franco – dovuto soprattutto all’indebolimento del dollaro – l’istituto ha rivisto leggermente al ribasso la previsione dell’inflazione: per l’anno in corso sarebbe dello 0,6%, contro lo 0,7% annunciato nel trimestre precedente. Per il 2019 il rincaro dovrebbe essere dello 0,9%, contro l’1,1% previsto in precedenza.

Per quanto riguarda il Pil, l'istituto di credito ricorda che nel quarto trimestre 2017 la crescita è stata ancora una volta trainata in maniera determinante dall’industria manifatturiera, ma anche la maggior parte degli altri comparti ha fornito un contributo positivo. Complessivamente le capacità produttive dell’intera economia elvetica sono ulteriormente migliorate, mentre il tasso di disoccupazione è di nuovo leggermente calato. Per l’anno in corso l’istituto prevede quindi una crescita del 2% circa accompagnata da un’ulteriore riduzione graduale della disoccupazione.

Le decisioni comunicate oggi dalla Bns non rappresentano una sorpresa: sono perfettamente in linea con le previsioni degli analisti, soprattutto dopo la scelta della scorsa settimana della Banca centrale europea (Bce) di non cambiare politica monetaria. Anche l’istituto centrale europeo ha infatti lasciato i tassi d’interesse invariati: quello principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Stando ai principali esperti, i primi aumenti sono da attendere verso la metà del prossimo anno.

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