Economia

Ubs e altre quantro banche stanno sviluppando una propria 'cyber-valuta'

Il Bitcoin è la più nota delle 'cyber valute'
24 agosto 2016
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Quattro delle più grandi banche internazionali – fra le quali Ubs – stanno sviluppando una nuova cyber-valuta. La novità sarà presto presentata agli istituti centrali e alle autorità finanziarie statali.

Se dovesse giungere il via libera la "moneta" virtuale potrebbe essere introdotta nello spazio di un paio d’anni, ha indicato all’ats una portavoce di Ubs confermando una notizia diffusa dal Financial Times. In un primo tempo sono previsti test in ambiti ridotti.

Gli istituti interessati sono – oltre a Ubs – la tedesca Deutsche Bank, la spagnola Santander e l’amercana BNY Mellon, a cui si aggiunge il broker inglese Icap. La parte tecnica è curata dall’azienda informatica londinese Clearmatics. La valuta elettronica si baserebbe sulla tecnologia Blockchain usata anche dai bitcoin.

Attualmente le transazioni fra banche si presentano come complicate, onerose in termini di tempo e care: dalla nuova cyber-moneta ci si aspetta un aumento dell’efficienza e della velocità, ma soprattutto una riduzione dei costi. Gli oneri di tutte le transazioni finanziarie sono stati infatti stimati di recente a fino a 80 miliardi di dollari all’anno.

Per evitare truffe e la costituzione di una valuta parallela è previsto che le banche lascino del denaro depositato presso gli istituti centrali.

Di recente il Ceo di Ubs Sergio Ermotti aveva parlato di possibili collaborazioni fra le banche, per esempio nell’informatica o nello sfruttamento degli immobili.

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