Economia

I consumatori italiani denunciano McDonald's alla commissione Ue

12 gennaio 2016
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Contratti di franchising capestro, con affitti salatissimi, che violano le norme Ue della concorrenza e hanno un effetto negativo sui consumatori, facendo aumentare i prezzi degli hamburger.

È la denuncia contro McDonald’s presentata alla Commissione Ue da tre associazioni italiane di consumatori, sostenute da sindacati europei e internaizonali.

L’accusa è che il gigante della ristorazione mondiale abusi della sua posizione dominante e che stringa intese anti concorrenziali, di fatto limitando la scelta dei consumatori e la qualità dei servizi.

Secondo le associazioni, gli accordi di franchising imposti dalla multinazionale, già nel mirino di Bruxelles sul fronte dell’elusione fiscale per i ’tax ruling’ in Lussemburgo, impongono a chi intende aprire un McDonald’s in franchising canoni d’affitto sino a dieci volte più alti dei prezzi di mercato, più l’obbligo di termini contrattuali penalizzanti.

Tra questi, una durata contrattuale molto lunga, royalties elevate, clausole di cessazione del contratto e patti di concorrenza sbilanciati. Con un corollario non da poco: il 66% degli introiti di McDonald’s in Europa da franchising, secondo quanto accusa la coalizione di associazioni di consumatori, deriverebbero proprio dagli affitti spropositati.

A pagarne le conseguenze, sostengono sempre le associazioni, sono i consumatori: in base a una ricerca è emerso che la maggior parte dei prodotti nei locali in franchising è più cara rispetto a quelli dei ristoranti gestiti direttamente dalla multinazionale.

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