Dib. Elettorale

I “brucia talenti” 

4 aprile 2019
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Durante questa campagna elettorale, più che fare promesse o proclami, ho dedicato tempo ad ascoltare le persone, le loro storie, le loro aspirazioni. S’impara molto di più ad ascoltare… Alcune di loro mi hanno colpito. Noto un certo disincanto e una certa disillusione. Molti non si aspettano un granché dal futuro, solo la sopravvivenza. 
Alcuni li conosco da qualche tempo, avevo avuto modo di conoscere il loro talento e i loro sogni. 
Carlo*, ad esempio, l’avevo conosciuto quando lavorava come cameriere in un ristorante, sognava un giorno di aprire un locale tutto suo. Non si poteva non notare quell’intelligenza sveglia di cui era dotato, la capacità di vedere tutto e capire al volo quello che serviva. Attivo e propositivo, le sue idee avevano portato successo al locale. Licenziato per ridurre i costi… speculazione andata poi a scapito del locale stesso. Dopo altre delusioni ora si arrangia come può e non crede più la vita possa portargli qualcosa di buono. 
Claudia* aveva una sua attività commerciale, che ha prosperato finché la crisi non ha complicato le cose. Nonostante le ottime conoscenze tecniche e linguistiche non è più riuscita a trovare un’occupazione consona.    
Mario*, lavorava in importante istituto bancario. Poi la ristrutturazione con conseguente disoccupazione, poi l’assistenza. Ora soffre di depressione e non ha più nessuna aspirazione per il futuro. 
Tante altre storie potrei raccontarvi; quello che mi colpisce è che queste sono tutte persone di talento, che erano piene di idee, di sogni e di voglia di fare. Ora, benché nel pieno degli anni, hanno finito per abbassare le loro aspettative su quanto possono realizzare. Sopravvivono, chi arrangiandosi con lavori precari, chi con l’assistenza. Hanno finito per credere di valere poco, e non osano più rischiare. I loro sogni giacciono in fondo ad un cassetto che non aprono più. Eppure vi garantisco che quando gli ho conosciuti ero convinto che avrebbero realizzato cose egregie…
Ma cosa stiamo facendo ai nostri figli? Siamo diventati una società di “brucia talenti”? “La cosa più triste nella vita è il talento sprecato” diceva Robert de Niro nel film Bronx.
In verità questa è una sconfitta per tutti; per loro e per noi come comunità, per il nostro paese.
L’iniziativa di Lega Verde sulla riforma degli Uffici Regionali di Collocamento (URC) vuole proprio andare nella direzione di non bruciare i nostri talenti, ma al contrario aiutarli a rimettersi in sella per continuare a crescere e sviluppare un futuro che sia brillante. Dobbiamo capire che lasciare cadere chi rimane indietro e abbandonarlo, significa evirare il nostro sistema economico e condannare la società tutta a un inevitabile declino. Invece dobbiamo tornare a vivere, non semplicemente sopravvivere.   

(*nomi di fantasia, il nome vero è noto a chi scrive ) 

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