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Una politica culturale efficace tra globalizzazione e coesione sociale

1 aprile 2019
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Nella realtà moderna, caratterizzata della globalizzazione dove prevale l’aspetto “tecno-finanziario” e l’affermarsi della “società in rete”, la cultura sembrerebbe non avere grandi opportunità di successo.
Ma la cultura, intesa in senso lato, rappresenta un’ottima risorsa, certo non l’unica, per lo sviluppo territoriale, economico e per la coesione delle comunità locali.
Dal punto di vista economico si pensi ai grandi festival, ai concerti, ma anche ai musei o agli eventi organizzati dalle nostre città e all’indotto generato da queste manifestazioni nella ristorazione, nel settore alberghiero o semplicemente dall’immagine veicolata internazionalmente. Nelle valli e nelle aree periurbane troviamo ulteriori esempi virtuosi, di gestione “low cost” della cultura come accade per la Rete degli 11 musei etnografici regionali, oppure i molti progetti di valorizzazione del territorio locale, della flora, della fauna e delle testimonianze storico-artistiche.
La cultura è un fattore imprescindibile per la costruzione dell’identità dei cittadini, dei gruppi sociali e dei luoghi. Oggi, più che mai, rappresenta un’opportunità per la conservazione della memoria collettiva e del sapere locale. Allo stesso tempo, la cultura si rivela una risorsa per lo sviluppo delle persone, delle comunità e dell’economia. Unicamente attraverso una valorizzazione oculata e consapevole, grazie ad obbiettivi chiari e coerenti, si potrà attivare un circolo virtuoso e far sì che gli effetti positivi del settore culturale facciano da volano sia con ricadute economiche ma anche sociali come, ad esempio, il recupero di situazioni di disagio sociale nelle città e infrastrutturale nelle periferie.
Il nostro Cantone ha un vasto patrimonio culturale che va dai musei alle biblioteche, dal cinema al teatro e alla musica, fino ai monumenti storici e alla così detta “cultura immateriale” che comprende feste, conoscenze, miti, racconti e saperi.
Ci sono quindi ottime potenzialità per sviluppare ulteriormente il settore. La questione, però, oggi non è rappresentata solo da quello che si ha a disposizione e dalle potenzialità di sviluppo, ma dalle politiche scelte per promuovere tutto questo patrimonio. È più che mai necessaria una politica culturale efficace che ha il compito e il dovere di accrescere la consapevolezza di quanto la cultura sia indispensabile per la crescita e la coesione di un Paese. È significativo che la Confederazione abbia promosso un messaggio volto a intensificare la collaborazione tra Confederazione, Cantoni, Città e Comuni in materia di politica culturale prevedendo di stanziare, per il periodo 2016-2020, ben 1’124,6 milioni di franchi.
Tenendo conto delle sfide che il mondo e la globalizzazione lancia ai nostri territori, a una società sempre più centrata sull’individuo anziché sulle comunità e considerando il cambiamento che il Ticino, come altre aree della Svizzera sta subendo con l’avanzare dell’urbanizzazione, ci rendiamo conto che, anche la cultura rappresenta un’importante risorsa.

 

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