Dib. Elettorale

Il fiasco del turismo ticinese

27 febbraio 2019
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Quali responsabilità ha il cantone?
Constato che i responsabili del settore turistico non sono disposti a lanciarsi in nuove avventure perché temono il rischio. Qualche anno fa avevo contattato varie personalità politiche del Locarnese per esporre loro un mio progetto “Locarno Green City”. Ho mandato loro una lettera di presentazione, chiedendo cortesemente una presa di posizione. Nessuna risposta.
Il progetto proponeva di spostare la stazione ferroviaria di Locarno a Riazzino. Il collegamento da Riazzino verso Locarno solo verde, cioè automobili elettriche o bus elettrici. Da Tenero si potrebbe convertire il percorso, ora occupato dai binari, in una pista ciclabile, come ha peraltro fatto Sanremo. In tal modo si lascerebbe la passeggiata a lago ai pedoni risparmiando il timore costante di essere investiti da biciclette elettriche o da ciclisti dediti all’allenamento.
Locarno diventerebbe una città raggiungibile solo con automobili elettriche, come Zermatt.
Nella mia proposta illustravo altre alternative, per le quali tuttavia nessuno ha dimostrato interesse. Nel frattempo prosegue la cementificazione del Locarnese. Il numero di abitanti e di veicoli aumenta, mentre cittadini e turisti sono intrappolati per ore nelle code sul Piano di Magadino e in città. Per aggiungere rumore fastidioso alla snervante situazione viaria dà il suo contributo l’aeroporto di Magadino, dal quale decollano e atterrano pure aerei militari.
Occorrerebbe più coraggio per cambiare (almeno in parte) il volto del Ticino. Per promuovere il turismo basterebbe forse proiettarsi nel futuro prossimo e optare per soluzioni davvero innovative.

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