Spettacoli

Addio a Barbara Walters, apripista per le donne in tv

Fu la prima anchor woman di sempre. Intervistò tutti i presidenti americani da Nixon a Trump. Il suo stile fece scuola

Con Fidel Castro
(Keystone)

Fu la prima anchor woman in un programma d’informazione serale della tv statunitense, ma anche la prima donna a condurre il mattiniero ‘Today’, show della Nbc. Apripista per altre note anchor venute dopo di lei, come Jane Pauley, Katie Couric e Diane Sawyer, la 93enne Barbara Walters si è spenta nella sua casa di Manhattan alla vigilia di Capodanno. Leggendaria giornalista televisiva, nel corso di una carriera lungo la quale giornalismo ed entertainment erano via via divenuti un’unica cosa, Walters ha vinto ben tredici premi Emmy, più uno alla carriera. Alle sue domande hanno risposto tutti i presidenti degli Stati Uniti da Richard Nixon a Barack Obama, più Donald Trump, ma nelle vesti di star del programma ‘The Apprentice’. Intervistatrice di celebrità – oltre ai capi della Casa Bianca, lo scià di Persia, Muammar Gheddafi, Yasser Arafat, Vladimir Putin e un lungo elenco di star di Hollywood – Barbara Walters divenne essa stessa una celebrità, fotografata in moto con Sylvester Stallone, mentre ballava il mambo con Patrick Swayze, in auto con Fidel Castro, ma anche come target dei comici: celebre fu l’imitazione che fece di lei Gilda Radner nel ‘Saturday Night Live’, quando Barbara Walters divenne ‘Baba Wawa’, in nome delle difficoltà della giornalista nel pronunciare lettere come la ‘r’ e la ‘l’.

Nata a Boston il 25 settembre del 1929, figlia di emigranti ebrei di provenienza russa, Barbara Walters respirò l’aria dello spettacolo sin dalla tenerà età grazie al lavoro del padre Lou, che nel 1942 aprì il Latin Quarter, celebre night club di New York. Lou Walters fu anche produttore delle Ziegfeld Follies, spettacoli di Broadway ispirati alle Folies Bergère parigine. La frequentazione delle stelle dello spettacolo, disse un giorno la giornalista, "mi permise di non essere mai in soggezione con i grandi personaggi".

Dopo avere mosso i primi passi alla Nbc quale unica donna nella ’writers’ room di ‘Today’, nel 1976 Walters passò alla Abc, salendo alle cronache come ’million-dollar baby’: cinque anni di contratto, cinque milioni di dollari, un record assoluto fino ad allora. L’approdo, nello stesso anno, come co-anchor delle Evening News si rivelò un flop per l’assenza di chimica con il co-anchor Harry Reasoner, che due anni dopo passò alla Cbs. Da padrona di casa, Walters divenne collaboratrice, veste nella quale creò lo show di approfondimento ‘20/20’, nel quale il suo stile d’intervistatrice fece scuola. Quell’insieme di gentilezza e insistenza che raggiungeva l’intimità dell’intervistato, fece storia: come quando chiese a Monica Lewinsky perché avesse conservato in un armadio l’abito blu con lo sperma di Bill Clinton, o al premier indiano Morarji Desai se davvero bevesse la sua urina a scopi medicinali.

Nell’anno Duemila, Walters si spinse a chieder conto a Ricky Martin della propria sessualità, in un intervista per la quale il cantante portoricano si sentì "violato" e l’intervistatrice, dieci anni più tardi, riconobbe essere stata una forzatura assai poco cortese. Walters non si risparmiò nemmeno in occasione della morte di Michael Jackson: quando, il 25 giugno del 2009, il Re del Pop morì, la giornalista si trovava in vacanza in Vietnam, ma prese il primo volo per gli Stati Uniti così da sedersi accanto alla famiglia durante il rito funebre, e condurre un tributo speciale sul suo ‘20/20’.

Barbara Walters aveva lasciato ‘20/20’ nel 2004 a 74 anni, ma era rimasta sulla breccia col programma ‘The View’, da lei creato per la Abc e nel quale era apparsa di frequente in un panel di sole donne tra cui Whoopi Goldberg e Meredith Vieira.

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