Ceresio Estate

Il canto a cappella di Voces Suaves conclude Ceresio Estate 2022

Intervista a Tobias Wicky fondatore dell’ensemble che si esibirà in concerto domani, 2 settembre, nella parrocchiale di Tesserete

Il concerto inizierà alle 20.30
(© Ceresio Estate)
1 settembre 2022
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Venerdì 2 settembre nella chiesa parrocchiale di Tesserete, alle 20.30, la 46ª stagione di Ceresio Estate si chiuderà in bellezza sulle note dei madrigali di Heinrich Schütz, compositore tra i fautori del barocco tedesco e a lungo residente in Italia, ove è conosciuto con il nome di Enrico Sagittario. L’onore e l’onere di interpretarne le opere spetterà all’Ensemble vocale Voces Suaves, già ospite della rassegna luganese e di cui abbiamo incontrato il fondatore: il baritono Tobias Wicky.

Il vostro ensemble si dedica in gran parte alla musica vocale a cappella. Quali sono le differenze tecniche che questo tipo di repertorio implica, rispetto a brani con accompagnamento strumentale?

Cantare a cappella rappresenta una bellissima sfida. In primo luogo la voce non può essere intonata meccanicamente come uno strumento, di conseguenza cantare veramente intonati richiede grande concentrazione e abilità. Questo è un aspetto su cui noi lavoriamo sia individualmente che come gruppo. Vi sono poi altre questioni tecniche che determinano un buon amalgama tra le voci, come l’uso del vibrato, l’uniformità delle vocali fra i cantanti. Cantare a cappella è qualcosa di molto più "nudo" e delicato, ma può essere incredibilmente bello e soddisfacente. Nei nostri programmi alterniamo opere a cappella a brani con accompagnamento strumentale, in modo da offrire al pubblico diverse sonorità.

Heinrich Schütz: come potrebbe presentare questo compositore – ben noto e apprezzato dagli addetti ai lavori – a un pubblico che per la prima volta si appresta all’ascolto delle sue opere?

Heinrich Schütz è definito talvolta "il padre della musica tedesca" e sicuramente è uno dei più importanti predecessori di J.S. Bach. È vissuto fino alla veneranda età di 87 anni e ha esercitato una grande influenza come compositore e maestro. Al giorno d’oggi è conosciuto soprattutto per la sua musica sacra in lingua tedesca – ad esempio per le sue ‘Musicalische Exequien’ che abbiamo registrato un paio di anni fa. Tuttavia lui era un compositore molto internazionale e curioso e da giovane effettuò i propri studi a Venezia, in San Marco, con Giovanni Gabrieli. La musica di Schütz mostra molto chiaramente l’influenza dello stile italiano: in essa si combinano virtuosismi tecnici di grande qualità (nella maestria del contrappunto e dell’armonia), con un vero senso del dramma. Per questa ragione, per il 350° anniversario della morte di Schütz abbiamo deciso di eseguire i suoi madrigali italiani – che sono proposti molto raramente, ma che sono pezzi straordinari – insieme ai madrigali dei suoi modelli italiani, Monteverdi e Gabrieli.

La voce e l’ambiente: come affrontate e come lavorate il rapporto con la spazialità, sia a livello individuale che a livello di ensemble?

Noi cerchiamo sempre di rendere l’esecuzione interessante per il pubblico e per noi stessi. Talvolta la musica richiede davvero una precisa disposizione delle voci nello spazio. Usiamo sempre una prova di assestamento, nel luogo del concerto, in modo da poter valutare le varie possibilità. Qualche volta è l’acustica che ci suggerisce – specialmente nelle chiese – qual è il luogo migliore in cui posizionare i cantanti. Ma spesso noi esploriamo alcune possibilità e usiamo, se troviamo delle soluzioni efficaci, differenti posizioni nello stesso concerto. A differenza di chi suona strumenti anche pesanti, per noi cantanti è molto facile muoversi e la distanza o la prossimità di un cantante rispetto all’ascoltatore può essere molto interessante.

Da fondatore di Voces Suaves, ripercorrendo l’attività dell’ensemble dal 2012 a oggi, può trarre un breve bilancio? Quali erano le sue aspettative allora e che futuro vede?

Voces Suaves è stato fondato nel 2012 come un ensemble di studenti, nell’ambito di un progetto di Bachelor, e non aveva particolari obiettivi. Il fatto che noi già da dieci anni lavoriamo insieme e teniamo concerti in prestigiosi festival non ci sarebbe sembrato possibile a quel tempo. In tutti questi anni abbiamo lavorato molto duramente e siamo orgogliosi e felici per essere arrivati così lontani insieme. Vorremmo portare avanti l’ensemble nel futuro e approfondire le collaborazioni con altre istituzioni culturali.

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