Cinema

Locarno Film Festival, Vision Award Ticinomoda a Laurie Anderson

L’artista e ‘narratrice di storie’ statunitense a Locarno il 10 e 11 agosto. Per l’occasione, si proiettano ‘Heart of the Dog’ e ‘Home of the Brave’

Laurie Anderson, il 10 e 11 agosto a Locarno
(Keystone)
26 aprile 2022
|

"Narratrice di storie", come ama definirsi, tra arte, musica e cinema. Il Locarno Film Festival renderà omaggio alla compositrice, artista visiva e regista statunitense Laurie Anderson con il Vision Award Ticinomoda, il premio dedicato a chi ha ampliato gli orizzonti dell’immaginario cinematografico. La cerimonia si svolgerà mercoledì 10 agosto in Piazza Grande, e sarà seguita da una conversazione con il pubblico, giovedì 11 agosto allo Spazio Cinema e dalla proiezione di due dei titoli diretti da Anderson: ‘Heart of a Dog’ (2015) – dedicato al marito Lou Reed da poco scomparso, presentato alla 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – e la versione restaurata 4K di ‘Home of the Brave’ (1986).

"Accogliere Laurie Anderson è un onore" ha dichiarato, citato nel comunicato, il direttore artistico Giona A. Nazzaro. «Premiamo una regista, una musicista, una coreografa, una danzatrice, una poetessa» ci aveva dichiarato lunedì a margine dell’Assemblea generale: Laurie Anderson compirà 75 anni, la stessa età del Locarno Film Festival, poche settimane prima della premiazione: «È un nome che per noi è un viatico perché è vero che Laurie Anderson è ormai una istituzione culturale, ma è una persona che non si è mai seduta, è una persona che ha scritto la storia della musica, della performance, dell’avanguardia newyorkese, della poesia, del rock. Ci piacciono i talenti inquieti» aveva concluso Nazzaro.

Tra le figure di maggior rilievo dell’avanguardia statunitense sin dagli anni Settanta, Laurie Anderson è simbolo dell’invenzione e della sperimentazione, esploratrice della multimedialità e della tecnologia attraverso le collaborazioni con William S. Burroughs, John Cage, Philip Glass, Brian Eno, Wim Wenders, Peter Gabriel, Jean-Michel Jarre e Lou Reed. Ma c’è anche la compositrice di colonne sonore, come quella di ‘Something Wild’ di Jonathan Demme (1986, con John Cale), la scrittrice, la regista e, appunto, la narratrice di storie con un piede nelle classifiche nel 1981 con ‘O Superman’, apripista per gli album ‘Big Science’ (1982), ‘Life on a String’ (2001) e ‘Homeland’ (2010). Home of the Brave (1986) è diventato la colonna sonora del suo film-concerto. Nel 2018, con il Kronos Quartet, ha pubblicato l’album ‘Landfall’, ispirato all’uragano Sandy e vincitore di un Grammy.

Il suo lavoro visivo è stato presentato nei maggiori musei del mondo. La sua personale più importante, ‘Laurie Anderson: The Weather’, è stata recentemente allestita allo Smithsonian’s Hirshhorn Museum di Washington D.C. Nel 2021, Laurie Anderson ha tenuto sei Norton Lectures, prestigiosa serie di conferenze stampa organizzate dall’Università di Harvard, la cui registrazione è disponibile online.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE