Spettacoli

Mandozzi & friends per il tributo al grande Dimitri

Il 4 gennaio, nell'omonimo teatro, concerto in onore del clown, col direttore d'orchestra 'inedito' alla fisarmonica ('Sempre che riesca a trovarla in cantina')

Indimenticato/indimenticabile (Ti-Press)
29 dicembre 2019
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«A ottant’anni giro ancora il mondo. Dirigere fa bene al cervello e alle braccia. È uno dei mestieri più sani che esistano». Questa è la direzione d’orchestra per Graziano Mandozzi, 80enne direttore e compositore originario di Osogna che da Salisburgo, da dove ci parla, raggiungerà in Ticino Roberto Maggini e Pietro Bianchi per l’Omaggio a Dimitri del prossimo 4 gennaio alle 20.30, a colpi di canti popolari ticinesi e nell’omonimo teatro. «È stato Roberto ad interpellarmi. Possiedo ancora una fisarmonica, è quella che suonavo da adolescente. Rispolvererò lo strumento come fece Diego Fasolis qualche anno fa. Ritento l’esperimento. Sempre che riesca a trovare lo strumento in cantina...».

Quella tra il musicista e il grande clown scomparso nel luglio del 2016, sia pur «irregolarmente e regolarmente», è la storia di una lunga amicizia iniziata nella prima metà degli anni 50. «Dimitri mi fu presentato dalla comune amica Daniela Ambrosoli. Andammo a trovarlo nella casa in cui viveva coi genitori, ad Ascona. Il papà era architetto, ma faceva il pittore e lo scultore; la madre faceva bellissimi arazzi. Eravamo adolescenti». Poco più grande di Mandozzi, Dimitri stava imparando il mestiere di vasaio; l’amico invece frequentava il ginnasio. A unirli, due sogni, diversi per tipologia, simili per entusiasmo: «Il mio – racconta Mandozzi – era quello di diventare musicista e magari direttore d’orchestra. Il mio idolo era Karajan, quello di Dimitri era Grock, che vedemmo a Locarno sempre in quegli anni. Il grande clown venne col suo micro-violino. Credo che quello spettacolo abbia acceso il sogno di Dimitri, lasciando in lui un segno profondo».

Gli studi – l’aspirante musicista a Salisburgo, l’aspirante clown a Parigi – separano i due, che avranno modo di rivedersi dapprima nel teatro-cantina asconese di Dimitri, poi nel suo piccolo regno a Verscio. Dimitri farà visita a Mandozzi a Vaduz dove curerà per il musicista la regia della piccola opera di Nino Rota ‘La lezione di guida’. Altre volte si vedranno a Salisburgo, per le esibizioni con la famiglia «e anche in occasione della sua partecipazione a ‘Histoire du soldat’ di Stravinskij che si tenne nel teatro di Daniel Porsche. Lui recitava la parte del diavolo». Chiude così, Mandozzi: «L’amicizia non si è mai spenta. Ci ha uniti il rispetto reciproco, e l’aver constatato che i nostri sogni di adolescenti si erano realizzati» (info e prenotazioni: 058 666 67 88 oppure 058 666 67 80, www.teatrodimitri.ch).

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