Spettacoli

Scatta lo Start Tour, gli stadi adesso sono del Liga

A pochi giorni dalla partenza per la tournée estiva, il rocker reggiano parla della sua 'dipendenza' dai live. “Mi diverto in tanti modi, ma niente è come un concerto”

Ligabue durante un concerto a Lugano nel 2017 (Ti-Press)
10 giugno 2019
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«Oggi riesco a gestire meglio la differenza tra l’essere su o giù da un palco, ma il live per me resta una sorta di dipendenza. Mi diverto in tanti modi, ma niente è come un concerto». Lo racconta così, Luciano Ligabue, il suo rapporto con il concerto, a pochi minuti dal termine della prova generale dello Start Tour 2019 a Reggio Emilia, servita al rocker di Correggio e alla sua band per testare ogni dettaglio in vista della partenza del tour venerdì 14 a Bari.

In scaletta, un totale di 19 brani, oltre ai bis e compresi due medley di brani più che celebrati. «La scaletta degli stadi, nei quali sono andato a suonare per la prima volta 22 anni fa, è sempre un problema – dice Ligabue – perché tendo a dare per scontato che a sentirmi verrà anche un pubblico occasionale, oltre ai fan, e qualcuno che magari arriva per la prima volta e poi forse non verrà mai più. Ritengo quindi importante far sentire buona parte del materiale nuovo e una sfilata delle canzoni tra le più famose. Questa volta ho trovato l’escamotage dei due medley: uno voce e chitarra e uno in chiave club rock, che mi permettono di far sentire qualcosa in più e di rendere lo spettacolo un po’ diverso dal solito».

Lo spettacolo si apre con ‘Polvere di stelle’ e ‘Ancora noi’, per uno show di oltre due ore. Tra le tante, ci saranno ‘A modo tuo’ («uno dei brani che quando ho cominciato a suonare dal vivo mi sono accorto essere cantato dal pubblico anche più di canzoni più famose» ha detto Ligabue) oppure ‘La cattiva compagnia’. «La cattiva compagnia è quella che ci popola – dice il rocker –, i fantasmi e le paure che ci bloccano e non ci permettono di essere come vorremmo. Credo di parlare a nome di tanti perché in molti hanno dentro di loro una cattiva compagnia, anche se magari non la chiamano così».

Il palco sarà sormontato da sette schermi, compreso uno triangolare a forma di ‘play’ e due iconiche e gigantesche lettere L, le stesse che campeggiano su una delle chitarre utilizzate durante il concerto. Come sulla copertina di ‘Start’, dove campeggia un primissimo piano del Liga, spesso sui maxischermi è proprio la sua faccia ad apparire da vicino e senza filtri. «Il mio desiderio è sempre stato quello di essere un cantautore, ma con il suono di una band – confessa Ligabue – perché ho bisogno di persone con le quali sentirmi complice». Lo Start Tour transiterà da Milano, a San Siro, il 28 giugno.

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