Spettacoli

Eurovision: aspettando Hänni, breve guida alla finale

La Svizzera tra i 26 che questa sera si giocano il primo posto a Tel Aviv, con il bernese Luca che buca lo schermo

Luca Hänni, Svizzera (Keystone)
17 maggio 2019
|

Aprirà Malta, ci sarà Madonna con ‘Like a prayer’ e nel trionfo di maxischermi, fumi, fuochi e fiamme tipico di questa gara canora, ci sarà soprattutto la Svizzera, nuovamente in finale. È il giorno dell’Eurovision Song Contest di Luca Hänni, che giovedì si è giocato alla grande i suoi tre minuti e ora approda all’atto conclusivo in una blindatissima Tel Aviv. L’ultima finale rossocrociata risale al 2014; dopo Sebalter, tocca dunque al bernese classe ’94, carta moschicida per il genere femminile che lo conosce fin nell’intimo (posò in boxer per la Migros). La sua ‘She got me’ è elvetica per colori, britannica per suoni, statunitense per movimenti. In poche parole, “spacca”.

E il rabbino s’arrabbia

Si stimano in 200 milioni gli spettatori di questo evento mastodontico, pirotecnico, sempre sopra le righe. Chissà se lo volevano così nel 1956 a Lugano, quando andò in scena il primo tentativo di farne una cosa più bella del Festival di Sanremo. Per il rabbino capo askenazita d’Israele, quanto accadrà all’Expo è comunque “una dissacrazione che avviene sotto gli occhi del mondo", visto che le prove e i preparativi della finale cominceranno in pieno riposo sabbatico (il rabbino capo, di riposo, ne chiede dunque 20 minuti in più). Artisti palestinesi e internazionali, invece, daranno vita sul web all’alternativo Globalvision, con musica in sostegno della causa palestinese da Betlemme, Haifa, Londra, Dublino e Stoccolma (Brian Eno, quello del suono di Windows, ma anche il co-produttore di ‘The Joshua Tree’, spedirà musica sua).

Pronosticati e predestinati

Rossocrociando le dita, i pronostici danno Hänni tra i candidati alla vittoria. Insieme a Duncan Laurence (Paesi Bassi, a tratti soporifero con ‘Arcade’) e all’Australia di Kate Miller-Heidke, che con ‘Zero gravity’ porta sullo schermo una visione onirica da vedere poco sotto. Nella top 5 dei predestinati, con ‘Soldi’, l’italiano Mahmood, che in questi giorni sta risponendo a domande come “Ma vivi ancora nel ghetto?” (cose che nemmeno ‘Libero’). Molto in alto è data pure la Svezia di John Lundvik con l’elettro-gospel  ‘Too late for love’. E l’Azerbaijan, è ovvio, che dell’Eurovision Song Contest è prezzemolo. Per vincere, Hänni dovrà guardarsi anche dal russo Sergej Lazarev, che canta ‘Scream’ con armonie alla James Bond dentro una cabina doccia e ha una voce da far resuscitare i morti (lo dice il cognome).

Luca dovrà domare anche il trio sami-norvegese KEiiNO, con la dance-marcetta lappone ‘Spirit in the sky’ (inno alla parità etnico-legal-sessuale). Ci sono poi la 16enne bielorussa Zena ('Like it'con un timbro della Madonna (nel senso che assomiglia a quello dell’ospite) e il pop anni '80 dei cechi Lake Malawi con il tormentone 'Friend of a friend'. Se la giocheranno anche la Danimarca di Leonora con ‘Love is forever’, dal testo pacifista e multilingue (inglese, francese, danese, tedesco) e la suddetta Malta con rimandi a Boy George (Michela canta Chamaleon). Qualche brivido arriverà dall’Albania di Jonida Maliqi (anche se Ktheju tokëson’ è un mezzo clone di ‘Notte rosa’ di Umberto Tozzi) e dalla nord macedone Tamara Todevska, per il testo della sua ‘Proud’.

‘T’ come ‘Trombati’

La Svizzera sarà il 24esimo atto delle 26 canzoni in gara. Le big – Spagna, Germania, Italia, Francia e Inghilterra – erano già in finale sin dall’inizio assieme ai padroni di casa, qualificati di diritto come succede ai Mondiali di calcio per chi vince l’edizione precedente. E finalmente, la conta dei “trombati” quest’anno non ci riguarda: fuori le brave polacche Tulia, un po’ vergini suicide e un po’ mostri di ‘The Village’, all’unisono in ‘Fire of love’; “stranamente” fuori il croato Roko che in ‘The dream’ (chi l’ha arrangiata conosce Il Volo) ha perso le ali dorate, due angeli scendono dal cielo dell’Expo a rimettergliele in spalla e poi, così com’erano arrivati, se ne tornano su; fuori l’Irlanda, regina di vittorie, con la bomba sexy Sarah McTernan.

‘C’ come “calzini”

Nella serata di giovedì ha strappato ovazioni la Shalva Band (da ospite), la disabilità fatta musica che ha nella voce della non vedente Anael Khalifa un magnifico strumento. In un’edizione dal cattivo gusto morigerato, occhio però all’incubo islandese ‘Hatrið mun sigra’, il futuro distopico degli Hatari con tutine sadomaso. Ma soprattutto occhio a Sarhat, il turco di San Marino la cui esibizione resta per via della natura contagiosa del kitsch. Pur stonando, e con ballerini dal calzino bianco corto, se anche in nome della schadenfreude si sperasse che un blackout lo fermi quanto prima, è possibile ritrovarsi a canticchiare la tamarrissima ‘Say Na Na Na’. Chi avesse puntato sulla Grecia agli Europei del 2006, ci faccia un pensierino; per chi invece ama vincere facile, c’è la Francia di Bilal Hassani, 19enne youtuber francese di origini marocchine che farà parlare di sé con ‘Roi’...

L'ordine di uscita di sabato

1. Malta
2. Albania
3. Czech Republic
4. Germany
5. Russia
6. Denmark
7. San Marino
8. North Macedonia
9. Sweden
10. Slovenia
11. Cyprus
12. Netherlands
13. Greece
14. Israel
15. Norway
16. United Kingdom
17. Iceland
18. Estonia
19. Belarus
20. Azerbaijan
21. France
22. Italy
23. Serbia
24. Switzerland
25. Australia
26. Spain

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE