Le regole di Cannes: sì ai tacchi, no agli spoiler

E poi niente selfie e niente Netflix. Le rigide regole del festival del cinema che inizia questa sera (e un po' di foto)

Il festival di Cannes detta le regole per prendere parte all'evento che comincia questa sera e per due settimane catalizzerà l'attenzione del mondo del cinema. Regole aggiornate negli anni e che finiscono per caratterizzare la manifestazioni e il famoso tappeto rosso che, come dice il delegato generale dal 2007 Thierry Frémaux, "è parte della storia del festival di Cannes ed è una delle maggiori attrattive".

TACCHI ALTI - Il divieto di salire il tappeto rosso con scarpe basse è tassativo. Dopo i casi clamorosi (il festival fece una mezza smentita ma testimoni confermarono) di ospiti rimandate indietro e invitate ad entrare al Grand Theatre per le porte dei comuni invitati, salire la Montée rimane d'obbligo. Non ci sono però indicazioni specifiche circa l'altezza dei tacchi delle signore.

DRESS CODE - Il concetto di eleganza è relativo e variabile. Il red carpet di Easy Rider, giusto 50 anni fa, incrinò per sempre il muro dell'abito formale. Basta vedere una foto d'epoca: vi immaginate Dennis Hopper e Peter Fonda in smoking nel 1969? Infatti non lo indossarono. Si presentarono con l'uniforme della Guerra Civile americana. Formalmente erano a posto, "poiché le uniformi sono accettabili per la sera. Nessuno ha specificato nei regolamenti di quale guerra o quale esercito", fu la nota ufficiale d'epoca. 

FOTOGRAFI - Il festival di Cannes esige rigorosamente lo smoking per tutti i fotografi maschi, per le donne eleganza ma senza regole formali. 

NO SELFIE - Il selfie ban, l'editto Frémaux che considera grotteschi e ridicoli sulla Montee des Marches i selfie o le foto tra vip medesimi, oltre che causa di rallentamenti nel protocollo, è confermato anche quest'anno.

NO SPOILER - Già un anno fa e ancora di più quest'anno, divieto assoluto di svelare e peggio ancora giudicare i film del concorso onde evitare che produttori, registi, diretti interessati e ospiti delle proiezioni ufficiali sappiano in anticipo l'accoglienza, al di là degli applausi che arrivano puntuali in queste occasioni. Le proiezioni per la stampa sono in contemporanea con quelle delle proiezioni ufficiali e dei film si può dar conto su web, social, blogger e giornali solo una volta terminato e non un minuto prima. Quest'anno solo per 300 testate, una super selezione che all'ufficio stampa del festival costa malumori e rinunce.

SOLO GRANDI SCHERMI - Il braccio di ferro con Netflix prosegue e neanche fa più notizia. La regola è che nessun film senza distribuzione nella sala cinematografica in Francia può essere visto a Cannes, senza eccezioni e a costo, come accaduto un anno fa, di perdere 'Roma' di Alfonso Cuarón o The Irishman di Martin Scorsese con Al Pacino e Robert De Niro quest'anno. Ted Sarandos, il grande capo di Netflix, ha commentato che "Cannes ha scelto di celebrare la distribuzione e l'esercizio più che l'arte del cinema", Frémaux ha risposto che "la storia del cinema e la storia di Internet non sono la stessa cosa".