Spettacoli

Aspettando ‘Tell’

Incursione a teatro durante le prove della nuova produzione del Sociale di Bellinzona, a pochi giorni dalla prima assoluta

©Paolo Battaglia
29 aprile 2019
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Con passo leggero ho percorso il lungo corridoio; arrivata sulla soglia della platea, mi sono fermata di colpo e sono restata lì a sbirciare i movimenti sul palco, ritmati da un potente verso di una canzone di Patti Smith. La scena è quella del Teatro Sociale di Bellizona che in questi giorni è abitata dalle prove dello spettacolo “Tell”, nuova produzione del teatro in collaborazione con Nucleomeccanico (cfr. laRegione, 25 aprile 2019, p. 13). In vista della prima assoluta di giovedì 2 maggio, alle 20.45 (in calce, alcune informazioni), mi sono intrufolata in sala per assistere alle prove della commedia surreale, dissacrante e (molto) ironica che non attualizza il mito del leggendario eroe, ma lo piglia come punto di partenza («una sorta di sequel») per guardare alla nostra contemporaneità, piena di insicurezze, paure e crisi identitaria.

Torniamo alle prove: attori, tecnici e regista si sono presi una pausa. Nei 15 minuti prima dell’ultima tirata, Flavio Stroppini (co-autore e co-regista) mi ha raccontato alcuni aneddoti sul lavoro costruito in circa due anni con la collaborazione di oltre venti persone. «Ora, stiamo cercando il ritmo, il tono» e ognuno contribuisce con la propria esperienza.

È una questione di ossa

Le ossa di Guglielmo Tell, dopo un ritrovamento sensazionale grazie al fiuto canino, vengono trafugate e trovate in un bagaglio destinato alla stiva di un aereo. Con i resti, sono scoperti anche 50 passaporti svizzeri con nomi arabi e i piani del Cern. Tre personaggi, i proprietari dei bagagli incriminati, si ritrovano in stato di fermo, in attesa dell’interrogatorio. Per sommi capi, questo è il punto di partenza della commedia, ma non ci dilunghiamo per non incorrere nello spoiler. Lo spettacolo «se la prende con tutti; non sempre siamo politicamente corretti» e racconta la vicenda ordendo una trama intrigante, con colpi di scena, interrogatori e dialoghi serrati, alcuni vere e proprie tenzoni a colpi di parole, molto spassose.

Il quarto d’ora di pausa si è esurito, il palco torna ad animarsi e quindi ho preso posto per assistere all’ultima prova di giornata, tutta d’un fiato. Sulla scena un cospirazionista-razzista (Massimo Zampetti), un ortopedico idealista e militante (Igor Horvat), un macellaio semplice e credulone (Matteo Carassini) e due agenti, il commissario Baudrillard (Flavio Sala) e la sostituto commissario incinta (Silvia Pietta). La storia si svolge in un ipotetico gate di un altrettanto immaginario aeroporto internazionale Wilhelm Tell. Un luogo imprecisato; anzi un non luogo, teatro ideale per narrare – appunto – l’assenza di identità. La scenografia è pensata nei minimi particolari, per creare un continuo gioco di richiami, ed è stata elaborata molto sul surrealismo. Onnipresente il simbolismo legato a Guglielmo Tell, anche in particolari inaspettati: una presenza volutamente ridondante. Tutto è disegnato e apparecchiato con metodica certosina e minuziosa è pure l’attenzione che attori, tecnici e regista dedicano al lavoro di limatura, come rivela la partecipazione alle prove: tagli, aggiunte, cura di luci e suoni e anche di gesti, posture e voce. La tipizzazione di ciascun personaggio è una ricerca continua: come se gli attori avessero fra le mani un pezzo di creta e di continuo modellassero meticolosamente l’identità del loro carattere. «No, ecco riproviamo da qui... quel movimento mi è piaciuto molto...». Finita la messa in scena, il gruppo si riunisce per discutere e rivedere i punti su cui operare ancora. Un lavorio che durante le rappresentazioni non emerge e che si inizia a comprendere solo avendo la possibilità di seguire le prove; che detto fra noi sono state una divertente e gustosa anteprima (con tanto di “papere”).

“Tell” è scritto e diretto da Flavio Stroppini e Monica De Benedictis. Le repliche, dopo la prima assoluta di giovedì, sono segnate sul tabellone del Sociale (alle 20.45): venerdì 3 maggio (con introduzione alle 20), sabato 4 (in coda alla rappresentazione, ci sarà la possibilità di incontrare la compagnia), giovedì 9 e venerdì 10 maggio. Info e biglietti: www.teatrosociale.ch.

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