Culture

Finzi Pasca: Per risolvere i problemi serve sedersi a un tavolo

Si è parlato anche delle recenti polemiche oggi alla presentazione dello spettacolo 'Donka', in programma da domani al Lac

La conferenza stampa di oggi.(Ti-Press)
8 ottobre 2018
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Ci sono particolari, nelle conferenze stampa, che valgono tanto quanto le parole pronunciate. Per l’incontro di oggi con la Compagnia Finzi Pasca – ufficialmente per presentare il riallestimendo di 'Donka', al Lac da domani a martedì 16 ottobre, e i "progetti futuri" –, uno di questi è l'orario: nove e mezza di mattina. Più di un'ora d’anticipo rispetto all'orario solito, per non interferire con l'altrimenti concomitante presentazione del Festival internazionale delle marionette. «Michel ci ha fatto crescere con i suoi personaggi, ha portato talenti di tutto il mondo, val la pena andare a sentire che cosa sta combinando» dirà in chiusura Daniele Finzi Pasca. Un modo per ribadire che la compagnia non vuole mettere in ombra le altre realtà teatrali ma, al contrario, sostenerle.

Il secondo particolare è la silenziosa presenza, tra il pubblico, di Marco Borradori e Roberto Badaracco, sindaco e capodicastero cultura di Lugano, e del direttore del Lac Michel Gagnon. Quasi dei convitati di pietra, verrebbe da dire, non fosse che il vero convitato di pietra dell’incontro è la polemica, in corso da diverso tempo ma i cui toni si sono esacerbati nelle ultime settimane, tra compagnia e Lac. «Oggi proprio in tutti i modi cercheremo di evitare di entrare nelle questioni che avete letto in questi giorni» ha provato a dire Daniele Finzi Pasca. «Il nostro obiettivo è parlare di Donka, perché in questi giorni si è parlato tanto, ma non dello spettacolo» ha ribadito la musicista e cofondatrice della compagnia Maria Bonzanigo.

Ma il convitato di pietra non si può ignorare e nell’ora e mezza di conferenza stampa, molto si è parlato del tema. Riassumendo il detto e il non detto – e arrivare così a 'Donka', alla Fête des Vignerons, ad 'Abrazos' –, possiamo dire che i problemi sono ancora tutti presenti, che la compagnia a Lugano rischia di implodere, per problemi logistici ma non solo, che nuovi spazi andrebbero dedicati innanzitutto alle compagnie emergenti, che la compagnia potrebbe dare molte idee su come gestire in maniera piu efficiente il Lac, che per iniziare a risolvere tutto questo basterebbe sedersi tutti intorno a un tavolo. Cosa che dovrebbe capitare a breve, perché alla fine la compagnia si sente legata a Lugano: «Siamo di qui, raccontiamo quello che conosciamo, raccontiamo la pioggia di Piazzale Milano, non di Parigi».

L’avventura di Donka

Legame con il territorio che è del resto alla base dell’estetica della compagnia, come dimostra, appunto, 'Donka'. Lo spettacolo è stato realizzato una decina di anni fa per i 150 anni dalla nascita di Cechov e «per raccontare Cechov siamo andati a cercarlo nell’orto di casa…» ha spiegato Daniele Finzi Pasca. Trovando  «un russo che a Trevano ha costruito, nello stesso anno in cui nasceva Cechov, un castello di uno splendore gigantesco: pensate che Lugano era illuminata da trenta lampade a gas, il castello ne aveva 400!», come raccontato nel prologo dello spettacolo.

Amante della cultura, questo russo «si era costruito una casa con sala da concerti, portandosi dalla Russia cento tra musicisti e attori… e noi nel 1962 l’abbiamo fatto saltare per aria!». Per costruirci l’attuale centro studi «nel cui auditorio ho fatto il mio primo spettacolo, con il professor Ceresa: si vede che qualche cosa di quelle feste, il pulviscolo dell’ispirazione si è appicciato anche a noi e siamo diventati un po’ russi anche noi». Insomma, «siamo andati a Mosca a dire che noi conoscevamo bene la Russia perché abbiamo studiato a Trevano!».
Spettacolo nato in Ticino – le prime prove sono state realizzate alla Polivideo di Riazzino –, che ha aperto le celebrazioni a Mosca per i 150 anni di Cechov, che ha girato il mondo (61 città in 25 Paesi si legge nella documentazione stampa) e che finalmente trova casa a Lugano in una versione ripensata con un numero maggiore di artisti, undici anziché gli originali otto.
'Donka', è stato sottolineato ieri, rappresenta un momento importante nella storia della compagnia: è da lì che è nata un profondo legame con la Russia che ha portato alla collaborazione con Valerij Gergiev e il Teatro Mariinskij, alle Olimpiadi di Sochi. Intanto si guarda avanti: l’anno prossimo avremo la Fête des Vignerons di Vevey e ‘Abrazos’, spettacolo realizzato per la fiera di Léon, in Messico – se si troverà uno spazio per le prove.

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