Spettacoli

L'aeroplano Jefferson ha perso il suo comandante Marty Balin

Il leggendario fondatore della band di San Francisco, si è spento gli scorsi giorni, all'età di 76 anni

Il fondatore dei – ce lo concediamo – mitici Jefferson Airplane, Marty Balin (foto: Keystone)
30 settembre 2018
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Il mondo della musica ha perso una delle sue leggende. Il 76enne fondatore dei Jefferson Airplane Marty Balin si è spento a Tampa (in Florida).

'Abbiamo perso una leggenda'. L'addio più struggente arriva dalla 'Acid Queen', Grace Slick, che lo ha accompagnato sui palchi di tutto il mondo. Balin, 76 anni, si è spento a Tampa in Florida, mentre veniva trasferito in ospedale lo scorso giovedì.

'Marty ha contribuito all'inizio della rivoluzione che continua a vivere oggi', dice ancora la voce dei Jefferson Airplane. Perché quella del gruppo rock statunitense e del suo 'San Francisco Sound' fu davvero una rivoluzione, parte integrante della controcultura a stelle e strisce e caposaldo della scena musicale psichedelica che ha colorato la 'Summer of Love'.

"L'aeroplano" Jefferson iniziò il proprio volo nel 1965, e Balin, al secolo Martyn Jerel Buchwald, ne fu ideologo e fondatore. Balin nasce cantane pop, voce dei Town Criers. Ma proprio nel '65 si lancia nel mondo dei nightclub, aprendo il 'The Matrix', un'intera palazzina dedicata alla musica rock. Ma è in un altro locale notturno, il 'Drinking Gourd', che si imbatte nel musicista folk Paul Kantner e nella sua chitarra a 12 corde. I due decidono di mettere insieme un gruppo per richiamare pubblico nelle serate del 'The Matrix': alla chitarra c'era Jorma Kaukonen, al basso Jack Casady. Slip Spence è il batterista, mentre la voce è quella di Signe Toly Anderson.

L'anno successivo incidono l'album di debutto: 'Jefferson Airplane Takes off', il decollo dell'aeroplano e la via per il successo. Che però arriva solo l'anno successivo, insieme alla nuova sensuale cantante. Grace Slick, oltre alla voce e alla indiscutibile presenza scenica, porta in dote due pezzi. Due inni all'Lsd, destinati a diventare la colonna sonora della west coast psichedelica, fino all'apoteosi del palco di Woodstock nel 1969: 'White Rabbit' e 'Somebody to Love'.

I due brani confluiscono nel secondo album del gruppo 'Surrealistic Pillow'. L'aeroplano ora ha preso il volo, presenza imprescindibile in tutti i festival che segnano la lunga stagione della pace e dell'amore, meglio se libero. Un volo radente che tocca tutti i festival che contano: lo Human Be-In di San Francisco, il festival di Wight, il Monterey Pop Festival, Woodstock. Un volo che si interrompe bruscamente ad Altamont, nel dicembre del 1969, quando i sogni di una generazione si infrangono, spezzati dalla violenza degli Hell's Angels in quel concerto organizzato dagli Stones e funestato dall'omicidio di Meredith Hunter.

Prima della doccia fredda di Altamont, gli Airplane inanellano un disco dietro l'altro: nel '67 arriva 'After Bathing at Baxter's', seguito l'anno successivo da 'Crown of Creation'. Ma il capolavoro di Balin è 'Volunteers', del 1969.

Un disco che è un inno contro la guerra e contro il sistema. E che contiene la title track, firmata proprio da Balin insieme a Kantner, una dichiarazione di guerra alla società bigotta e perbenista. Nel 1971 Balin lascia gli Airplane, fortemente turbato dalla morte dell'amica Janis Joplin e in disaccordo con lo stile di vita lisergico degli altri membri del gruppo. Un'assenza durata appena tre anni: nel 1974 torna sui suoi passi, ma al posto dell'aeroplano trova un'astronave.

I Jefferson Airplane sono diventati Jefferson Starship. Con loro incide tre album, collaborando a un quarto. E trova lo spazio per piazzare un altro piccolo capolavoro: è 'Miracles', contenuta in 'Red Octopus' del 1975. Nel 1978 lascia definitivamente la band, per tentare una carriera solista che, di fatto, non è mai decollata.

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