Società

Un brevetto per l'intelligenza artificiale

Due richieste di brevetto riportano, come inventore, un software. Ma le leggi sulla proprietà intellettuale prevedono solo esseri umani

2 agosto 2019
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Non è la prima volta che lo sviluppo tecnologico mette alla prova le leggi sui brevetti – nate del resto quando l'apice della tecnologia era la macchina a vapore e nessuno pensava a software o a organismi geneticamente modificati.

Questa volta però la situazione è diversa, perché le due richieste di brevetto depositate in Europa e negli Stati Uniti non riguardano nulla di particolarmente esotico: dei contenitori speciali sviluppati facendo uso di frattali, così da essere particolarmente resistenti, impilabili e meglio maneggiabili da braccia robotiche, e un segnale luminoso creato per lampeggiare a una particolare frequenza particolarmente difficile da ignorare. Insomma, roba che rientra tranquillamente – e citiamo dalla legge statunitense, ma al di là delle formulazioni diverse il concetto è più o meno uguale ovunque –  in quel "qualsiasi nuovo e utile processo, macchina, manifattura, o composizione di materia". Insomma, due brevetti che al massimo dovrebbero far discutere su quanto i due prodotti siano originali, tenendo presente che spesso l'Ufficio brevetti statunitense ha approvato richieste quantomeno discutibili, brevettando ad esempio il panino al burro di arachidi e marmellata.
Il problema riguarda infatti la parte precedente dell'articolo citato, che garantisce il brevetto a "chiunque scopra o inventi eccetera". Perché con quel "chiunque" si è sempre pensato a un essere umano, l'inventore, mentre le due richieste di brevetto riportano come inventore Dabus, un programma di intelligenza artificiale creato negli Stati Uniti.

Come riporta la Bbc, Dabus è un'intelligenza artificiale particolare, dal momento che è stata sviluppata non per risolvere specifici problemi ma per sviluppare nuove idee, insomma per inventare cose. E quindi, questo il ragionamento che sta dietro le richieste di brevetti, dovrebbe poter essere indicato come inventore. Quali siano i vantaggi – oltre alla pubblicità per Dabus, si intende – non è chiaro: l'inventore umano può infatti cedere i diritti del brevetto a un'azienda e anzi questa è bene o male la norma.
Rimane il fatto che le leggi sui brevetti prevedono un inventore umano: Dabus, al massimo, può essere indicato come strumento utilizzato per l'invenzione. Con ogni probabilità, le due richieste saranno quindi rifiutate. Se poi vi sarà un ricorso, un adeguamento della prassi degli uffici brevetti o nuove leggi, è presto per dirlo.

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