Papa Francesco interviene in occasione della 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra il 2 giugno.
"Se internet rappresenta una possibilità straordinaria di accesso al sapere, è vero anche che si è rivelato come uno dei luoghi più esposti alla disinformazione e alla distorsione consapevole e mirata dei fatti e delle relazioni interpersonali, che spesso assumono la forma del discredito". Così il papa Francesco che in tema di reti sociali mette in guardia dall'"uso manipolatorio dei dati personali, finalizzato a ottenere vantaggi sul piano politico o economico", e per i più giovani dal fatto che "un ragazzo su quattro è coinvolto in episodi di cyberbullismo". Nel suo messaggio per la 53esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali - che si celebrerà il 2 giugno - papa Bergoglio ricorda che "da quando internet è stato disponibile, la Chiesa ha sempre cercato di promuoverne l'uso a servizio dell'incontro tra le persone e della solidarietà tra tutti".
Secondo il Pontefice, "la rete è una risorsa del nostro tempo. È una fonte di conoscenze e di relazioni un tempo impensabili". Numerosi esperti, però, "evidenziano anche i rischi che minacciano la ricerca e la condivisione di una informazione autentica su scala globale". Il Papa invita quindi a riflettere "sulla metafora della rete posta inizialmente a fondamento di internet, per riscoprirne le potenzialità positive". E a guardare a "un'altra figura densa di significati: quella della comunità. Una comunità è tanto più forte quanto più è coesa e solidale, animata da sentimenti di fiducia e persegue obiettivi condivisi".
"La comunità come rete solidale - spiega Francesco - richiede l'ascolto reciproco e il dialogo, basato sull'uso responsabile del linguaggio. Nel social web troppe volte l'identità si fonda sulla contrapposizione nei confronti dell'altro, dell'estraneo al gruppo: ci si definisce a partire da ciò che divide piuttosto che da ciò che unisce, dando spazio al sospetto e allo sfogo di ogni tipo di pregiudizio (etnico, sessuale, religioso, e altri)". Così il Papa, secondo cui "questa tendenza alimenta gruppi che escludono l'eterogeneità, che alimentano anche nell'ambiente digitale un individualismo sfrenato, finendo talvolta per fomentare spirali di odio".