Società

Se la sposa è indecente, paga la multa

La provocazione giunge da un parroco veneziano stufo di matrimoni troppo social e di spose troppo svestite

Non tutte sono come Meghan (Ap)
4 settembre 2018
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Matrimoni sempre più social e spose in abiti sempre più succinti: a Oriago, alle porte di Mestre, don Cristiano Bobbo lancia una provocazione, quella di una "tassa sull’indecenza dell’abito della sposa". Nel notiziario "La Voce della Riviera" delle comunità parrocchiali di Oriago e Ca’ Sabbioni – riporta il Gazzettino – il sacerdote scrive: "Potremmo istituire una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa che molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza. Così chi più si presenta svestita più paga".

"È stata una provocazione scherzosa – ammette don Bobbo – che, come molte altre riflessioni, nasce da fatti che accadono spesso nella vita di parrocchia. In questo caso è stata suscitata dalla considerazione che le nozze spesso sono considerate più un evento che una scelta maturata e condivisa, e così l’abito da sposa che spesso imita il personaggio del momento". "Anche l’abito – prosegue – è un segno, la testimonianza di una scelta, un momento della vita destinato a rimanere indimenticabile". Per il sacerdote "sarebbe importante che le spose facessero comprendere anche attraverso la semplicità e il buongusto del loro vestito la delicatezza, la poesia e la freschezza del momento che stanno vivendo".

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