Società

Gotthard: la vendemmia 2011 è per Tavolino Magico

Quattro chiacchiere e un bicchiere di merlot con la rock band, che ha devoluto all'associazione i 6mila franchi ricavati della vendita di 300 bottiglie di vino Zanini 'griffate'

9 giugno 2018
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Se per ogni franco donato in beneficenza si potesse ogni volta vedere da vicino il lavoro di chi l’offerta la riceve, quel franco potrebbe diventare il doppio. Ma per sensibilizzare sugli sprechi alimentari basterebbe ricordare a quanto ammonta, in milioni, il pane buttato in Svizzera ogni anno, capendo così il ruolo di Tavolino Magico (www.tavolinomagico.ch), associazione che nel 2019 festeggerà 20 anni di vita spesi nel recupero di alimenti di ottima qualità (dopo verifica) da ridistribuire a chi ne ha bisogno. Tredici centri di distribuzione in Ticino, 280 volontari, 652 tonnellate di cibo distribuito nella Svizzera italiana lo scorso anno, lo scorso mercoledì è stato per il ‘Tavolino’ un mercoledì speciale. I Gotthard al completo hanno consegnato nelle mani dell’associazione i 6mila franchi risultati dalla vendita di 300 bottiglie di merlot Zanini edizione limitata, tutte griffate dalla band. Dopo il tributo alla tequila sull’ultimo album ‘Silver’, «potremmo scrivere ’In vino veritas’, se non l’avessero già scritta altri», risponde Leo Leoni, che da ‘storico’ della formazione si prende l’impegno di raccontare la genesi di questo merlot benefico: «L’idea è nata ai tempi delle photo session di ‘Firebirth’, per le quali ci è stato concesso il privilegio di farci fotografare in un magazzino di botti, barili...». Gli fa da ‘corista’ Luigi Zanini: «Noi lo chiamiamo il Tempio del vino. Dopo le foto, ho pensato di condividere con loro il mio mondo con una barrique che reputavo tra le migliori. Al brindisi, Leo ha proposto di fare qualcosa di utile». Leoni: «Ho pensato che avremmo potuto firmarla e vedere cosa sarebbe successo, fermo restando l’impegno di devolvere tutto in beneficenza».

A volte la musica viene dopo

Altre certezze arrivano dal bassista Marc Lynn: «Il vino è tutto venduto. Quello che rimane sono questi 6mila franchi». I Gotthard all’unanimità garantiscono che anche le loro bottiglie sono vuote e che le uniche due rimaste sono quelle sul tavolo del ‘Tavolino’, allestito con cura e buon gusto estetico dai volontari dell’associazione. Ancora Leoni: «È stata un’azione speciale per noi, nata in modo spontaneo. Le cose semplici aiutano le cose semplici, che però sono importanti. Il gesto di chi lavora a Tavolino Magico è semplice, ma con un valore davvero grandissimo». Non è il luogo giusto per parlare di musica, se non del concerto di Bellinzona del 29 luglio per Castle on air (www.gcevents.ch, www.ticketcorner.ch) e l’opening act per i Rolling Stones a Praga, il 4 luglio («Speriamo di arrivare alla loro età nella stessa forma»). A qualsiasi celebrazione, anche recente – il docu-film presentato al 70esimo del Festival del cinema, la Piazza Grande per Moon and Stars 2017 – viene anteposta la buona azione: «È un momento ricco, da una parte – continua Leo – anche se mi rendo conto che tutto quello che abbiamo potuto provare noi grazie ai fan, ai concerti, non potrà mai essere più grande di chi riesce a portare a casa una spesa per la propria famiglia». Per finire, un cenno più generale: «A farne molta, sparsa per il mondo, c’è l’impressione che i soldi vadano a finire sempre nelle stesse tasche. Se davvero si vuol fare beneficenza, la si può fare da Chiasso ad Airolo, a Basilea. C’è povertà nascosta anche qui».

‘Quello che si vede è quello che è’

«Le persone, una volta conosciuti il sistema e i programmi occupazionali, sono più favorevoli a donare. La nostra è una struttura trasparente, quello che si vede è esattamente quello che è». Lo dice Mina Dello Buono, responsabile nazionale per la comunicazione del ‘Tavolino’. E in effetti, l’impatto delle lussuose strutture dei colossi della beneficenza, quelle dalle quali nasce spesso la domanda “quanto costerà mantenere un ufficio così?”, a Cadenazzo è assente. Torniamo all’inizio, per completezza di cronaca. L’ammontare del pane sprecato ogni anno tra le elvetiche mura – 975 milioni di franchi per i quali un magnete sul frigo di casa di noi tutti, a perenne monito, non guasterebbe – lo svela Seo Arigoni, co-responsabile piattaforma. Il cicerone dei Gotthard in visita non nasconde l’entusiasmo per chi ha appena sposato, e per chi vorrà farlo in futuro, la propria immagine con lo sforzo quotidiano dell’associazione. «Ci sono contatti già avviati con sportivi d’élite nazionale, esponenti dello spettacolo e della cultura». Prezioso, nobile potere del passaparola...

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