Scienze

Sull’Aids la prevenzione è in fase di stallo

Gli sforzi di prevenzione nella lotta all’Aids sono bloccati. Nel 2021 circa 4’000 infezioni da Hiv al giorno

(Keystone)
1 agosto 2022
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Gli sforzi di prevenzione nella lotta all’Aids sono bloccati. Solo nel 2021 ci sono state 1,5 milioni di nuove infezioni da Hiv nel 2021, circa 4’000 ogni giorno. A chiedere di investire di più in prevenzione e cura sono gli esperti riuniti alla 24ª Conferenza internazionale sull’Aids in corso a Montréal, in Canada, che vede la presenza di oltre 9’500 persone.

E in questo momento "momento critico" e "di stallo" anche a causa della pandemia Covid-19 che ha drenato risorse e attenzioni, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lancia nuove linee guida su farmaci pre esposizione, sottolineando come la nuova profilassi, somministrabile una volta ogni due mesi invece che quotidianamente, sia una "opzione di prevenzione sicura e altamente efficace".

Molto è cambiato da quando, negli anni ottanta, la diagnosi di Aids era come una condanna. Dopo il fallimento della sperimentazione di un vaccino a vettore virale, si sta lavorando ora al vaccino a mRna contro l’Hiv, basato sullo stesso meccanismo di quello anti-Covid. La profilassi pre-esposizione (PrEP) permette di evitare l’infezione ed è consigliata a chi ha un rischio alto di contrarre il virus, come persone che fanno uso di droghe iniettabili, lavoratori del sesso, omosessuali e transgender. In chi è già infetto, gli antiretrovirali di rendere il virus non trasmissibile e di tenere sotto controllo la malattia, tanto che una persona con Hiv ha oggi un’aspettativa di vita simile agli altri. Per questo è centrale far iniziare il prima possibile le terapie. Ma si stima che 5,9 milioni di persone sieropositive in tutto il mondo, e soprattutto in Africa, non siano a conoscenza del loro stato.

Per spingere l’acceleratore sulla diagnosi precoce, verso l’obiettivo della sconfitta dell’Aids entro il 2030, l’Oms ha di recente annunciato un test fai da te per l’Hiv che sarà disponibile nei Paesi in via di sviluppo al costo di un dollaro. Mentre con le nuove linee guida, l’obiettivo dell’Oms è favorire l’introduzione di cabotegravir a lunga durata d’azione (CAB-LA): si tratta di una forma iniettabile intramuscolare di PrEP, con le prime 2 iniezioni somministrate a distanza di 4 settimane, seguite da una ogni 8 settimane. Cabotegravir "ha dimostrato di essere sicuro e altamente efficace in 2 studi randomizzati controllati, che mostrano come abbia comportato una riduzione del 79% del rischio di Hiv rispetto alla PrEP orale". Per quest’ultima, infatti, "l’aderenza alla terapia quotidiana di farmaci era spesso una sfida". "Ci auguriamo che queste nuove linee guida contribuiranno ad accelerare gli sforzi per iniziare a fornirlo insieme ad altre opzioni di prevenzione, tra cui la PrEP orale e l’anello vaginale dapivirina", ha affermato Meg Doherty, direttrice dei programmi globali dell’Oms sull’Hiv.

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