Scienze

Gli schermi fanno male allo sviluppo cognitivo dei bambini

Lo denuncia lo studio pubblicato su Jama Pediatrics: interessate in particolare memoria, velocità di ragionamento e comprensione

Fa male allo sviluppo cognitivo dei bambini
(©Depositphotos)
6 giugno 2022
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Passare fin dai primi mesi di vita troppo tempo davanti agli schermi di tv, smartphone o tablet può influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo e psichico dei bambini. L’allarme sugli effetti degli schermi sui bambini arriva da uno studio della Shanghai Jiao Tong University pubblicato su Jama Pediatrics.

Un campione di 152 bimbi fra i 6 mesi e i 6 anni

La ricerca ha monitorato dai 6 mesi ai 6 anni 152 bambini, classificati in tre gruppi sulla base dell’evoluzione nelle abitudini di consumo di media elettronici: del primo facevano parte i bambini che per tutto il periodo dello studio mantenevano una ridotta esposizione agli schermi (circa 1 ora al giorno all’età di sei anni); del secondo quelli che consumavano pochi media elettronici nei primissimi anni di vita ma che poi arrivavano a raggiungere le 4 ore al giorno; infine, del terzo gruppo facevano parte i bambini che passava molto tempo davanti agli schermi nei primi 2 anni di vita (oltre 2,5 ore) ma che poi si stabilizzava su un livello di consumo medio (circa 2 ore).

Più ore di consumo di media elettronici e peggiori abilità intellettuali

I test eseguiti alla fine del periodo hanno mostrato che, rispetto ai bambini che facevano un uso moderato di dispositivi elettronici, entrambi i gruppi a elevato consumo mostravano peggiori abilità intellettuali (rispettivamente -8,23% e -6,68% per i due gruppi). Particolarmente interessati la memoria di lavoro, la velocità di ragionamento e la comprensione verbale. Questi bambini, inoltre, presentavano anche un lieve aumento del rischio (di circa il 2%) di soffrire di difficoltà psicologiche e comportamentali, in particolare di problemi di attenzione e di iperattività.

"Con l’attuale pervasività dei prodotti digitali, i risultati dello studio possono aiutare a incoraggiare i genitori a essere consapevoli dell’importanza sia dell’età di inizio sia della durata dell’esposizione agli schermi nella prima infanzia", concludono i ricercatori.

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