Scienze

Lo spinosauro era acquatico, la prova è nelle ossa

Il re dei predatori era un animale in grado di cacciare sott’acqua: il tessuto osseo, tra i più densi del regno animale, fungeva da zavorra

Spinosauro, ricostruzione genetica
(Mariomassone/Wikipedia)
23 marzo 2022
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Il più grande dinosauro predatore di tutti i tempi, lo spinosauro, era un animale acquatico in grado di cacciare sott’acqua: la prova è nelle sue ossa, che sono tra le più dense e compatte di tutto il regno animale e probabilmente fungevano da zavorra per facilitare l’immersione. Lo si evince dal confronto con le ossa di 250 specie animali fossili e viventi, realizzato da un team internazionale di paleontologi tra cui spiccano gli italiani Matteo Fabbri del Field Museum di Chicago, Cristiano Dal Sasso del Museo di Storia Naturale di Milano, Simone Maganuco e Marco Auditore collaboratori dello stesso museo, e Gabriele Bindellini dell’Università degli Studi di Milano. I risultati sono stati pubblicati su Nature.

Lo studio si è svolto nei laboratori e nelle collezioni dei musei naturalistici di mezzo mondo, sezionando e osservando al microscopio le ossa di rettili, mammiferi e uccelli, sia fossili che attuali, oltre a quelle del noto spinosauro scoperto nel Sahara (già al centro di diverse pubblicazioni su Science e Nature) e quelle di due suoi ‘cugini’, gli spinosauridi Baryonyx e Suchomimus. Dai risultati è emerso che più il tessuto osseo è denso e più l’animale è adattato a vivere e nutrirsi in acqua. A un estremo ci sono i rettili volanti (pterosauri) e gli uccelli, che possiedono ossa cave e leggerissime per volare, mentre all’altro estremo ci sono gli spinosauri insieme a molti rettili marini, cetacei e ippopotami, che hanno ossa quasi piene, con una cavità midollare strettissima o addirittura assente.

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