Scienze

L'algoritmo Copernico ci è arrivato prima

L'annuncio: 'La Terra ruota attorno al Sole'. Dopo l'uomo - ma in termini molto più ridotti, ci è arrivata l'intelligenza artificiale

8 novembre 2019
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Un algoritmo di intelligenza artificiale, elaborato dal Politecnico federale di Zurigo e chiamato Copernicus, è assolutamente degno del suo nome: gli è stato infatti sufficiente osservare i movimenti del Sole e di Marte per capire che la Terra ruota intorno al Sole. Una deduzione che all'uomo ha richiesto un tempo decisamente maggiore.

Copernicus, messo a punto dai fisici coordinati dal professor Renato Renner, sta continuando a imparare e la speranza è che presto possa scoprire nuove leggi fisiche.

Stando alla rivista Physical Review Letters, i ricercatori volevano progettare un algoritmo in grado di analizzare grandi insiemi di dati nelle equazioni complesse come quella alla base della relatività generale di Einstein e per farlo hanno dovuto progettare un nuovo tipo di rete neurale, ossia un sistema di apprendimento automatico ispirato alla struttura del cervello.

La nuova rete neurale è munita di due sottoreti collegate tra loro; la prima apprende da un set di dati, come in una tipica rete neurale, e la seconda usa quella esperienza per fare nuove previsioni. Uno dei primi test è stato quello di fornire alla rete dati sui movimenti di Marte e del Sole nel cielo, visti dalla Terra.

Da questo punto di vista, l'orbita di Marte appare irregolare, ad esempio periodicamente inverte il suo corso. Per secoli, anche per questi effetti apparenti, gli astronomi hanno pensato che Sole e pianeti ruotassero intorno alla Terra. Ma nel '500, Niccolò Copernico scoprì che le orbite potevano essere calcolate con un sistema di formule matematiche e che sia la Terra che i pianeti stavano orbitando attorno al Sole.

La rete neurale Copernicus ha creato formule proprio in stile Copernico per calcolare l'orbita di Marte deducendo che ruota intorno al Sole, proprio come fa la Terra. Il risultato è importante perché "è stato in grado di individuare i parametri cruciali che descrivono un sistema fisico" ha rilevato l'esperto di robotica Hod Lipson della Columbia University di New York. "Penso che questo tipo di tecniche siano una unica speranza - aggiunge - per comprendere fenomeni sempre più complessi della fisica"

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