Sogno o son Festival

Sanremo, Lauro poi Amadeus: ‘Non ci sarà il terzo’

Achille Lauro racconta i suoi quadri, il direttore artistico ringrazia e saluta. Stasera la finale: ospiti, tra gli altri, Umberto Tozzi, Vanoni e Gabbani

Italo-punk (Keystone)
6 marzo 2021
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Dopo cinque giorni di ‘sobrietà’, parla: «Essere qui è significato per me, per noi, notti di lavoro e creatività. Non sono arrivato a Sanremo per fare scalpore, ma per creare qualcosa di più di una semplice canzone». L’apertura della conferenza stampa del sabato, penultimo atto del Sanremo 2021 dei numeri, dei pensieri e delle parole, è affidata ad Achille Lauro, protagonista di un viaggio nei generi musicali che ha puntellato le puntate e ancora le puntellerà, questa sera, con l’ultimo dei suoi 'quadri', costruito su ‘C’est la vie’: «La musica oggi si guarda. Quando sono stato chiamato da Amadeus, che mi ha permesso di pensare a un progetto più ampio, al di fuori della mia zona comfort, ho pensato a un viaggio nei generi musicali che non incarnasse soltanto un personaggio, ma l’essenza stessa del genere».

Dal glam rock, «il mio preferito», al rock and roll «come spensieratezza», al pop, «un omaggio agli incompresi, uno dei punti che preferisco perché il pop è banalizzato e reso superficiale, ridotto a frivolo prodotto poco artistico. Volevamo portare un'esibizione teatrale – spiega Lauro – per far capire che esiste una costruzione, ed Emma ha reso molto bene la sofferenza». Ieri sera, il punk, che «è il mondo senza regole, il punk è casino. Fiorello era l'elemento perfetto, sapevo avrebbe legittimato la messa in scena su un palco così importante. E ho portato Boss Doms che ci ha resi quello che siamo oggi». E, scendendo la scala, «ho voluto citare Sid Vicious in ‘My Way’». Ringrazia la band, l'Achille, e quota dichiaratamente Elodie: «Anche se non ne fossi stato all’altezza, sono onorato di essere stato preso in considerazione».


Achille Lauro (Keystone)

Addio, o arrivederci

Mentre si fa il nome di Alessandro Cattelan, Amadeus ne approfitta e dice addio, o almeno arrivederci: «Sanremo – dice il direttore artistico nell'annunciarsi partente – è l’apice all’interno di una carriera di un professionista della televisione. Sono grato alla Rai per avermelo affidato lo scorso anno e ancora quest’anno. Sono stati due Festival storici, tanto quello dei settant’anni, un momento di festa vissuto insieme, e questo, fatto di giovani, musica, nel pieno della pandemia, e sono felice per quanto siamo riusciti a fare. Per me Sanremo è un progetto, un evento, non un programma televisivo», continua Amadeus, annunciando che «non ci sarà l’Amadeus ter, io e Fiorello ci abbiamo solo scherzato. Se in futuro, prima dei miei settant'anni, la Rai vorrà riaffidarcelo, molte bene, ma un terzo nel 2022 non ci sarà. Fare due Festival di Sanremo è qualcosa di molto preciso e per come intendo io fare Sanremo, non può diventare routine. Lo ripeto, Sanremo è un evento, non un programma televisivo come, forzatamente, è stato quest'anno. Non vedo l’ora di tornare ai miei giochi, ai miei quiz, alla mia normalità. Grazie a tutti».

Gli ospiti

Questa sera, infilati tra le canzoni in concorso, Ornella Vanoni presenta ‘Unica’, il suo nuovo album, con Francesco Gabbani, autore con Pacifico di ‘Un sorriso dentro al pianto’. La passerella di Sanremo Story vede Riccardo Fogli, Michele Zarrillo e Paolo Vallesi. Alberto Tomba e Federica Pellegrini presenzieranno alla scelta del logo ufficiale di Milano Cortina 2026, i Giochi Olimpici Invernali, affidata al pubblico da casa che si collegherà al sito www.milanocortina2026.org. E poi Serena Rossi, Tecla Insolia – seconda a Sanremo 2020, ora nei panni di Nada nella fiction Rai ‘La bambina che non voleva cantare’. Ancora: la giornalista Giovanna Botteri, Durdust, la Banda della Marina Militare. E Umberto Tozzi, sul palco con la band per un prima parte del progetto di sostegno ai suoi lavoratori dello spettacolo, i musicisti che lo accompagnano da una vita, destinatari di un aiuto che inizia questa sera per proseguire il 10 aprile da Montecarlo, con un live acustico in diretta streaming.

La classifica

Questa la classifica provvisoria al termine delle prime quattro serate, all'alba della finale:

  1. Ermal Meta, ‘Un milione di cose da dirti’
  2. Willie Peyote, ‘Mai dire mai (La Locura)’
  3. Arisa, ‘Potevi fare di più’
  4. Annalisa, ‘Dieci’
  5. Maneskin, ‘Zitti e buoni’
  6. Irama, ‘La genesi del tuo colore’
  7. La Rappresentante di Lista, ‘Amare’
  8. Colapesce/Di Martino, ‘Musica leggerissima’
  9. Malika Ayane, ‘Ti piaci così’
  10. Noemi, ‘Glicine’
  11. Lo Stato Sociale, ‘Combat Pop’
  12. Orietta Berti, ‘Quando ti sei innamorato’
  13. Extraliscio feat. Davide Toffolo, ‘Bianca luce nera’
  14. Max Gazzè, ‘Il farmacista’
  15. Fulminacci, ‘Santa Marinella’
  16. Gaia, ‘Cuore amaro’
  17. Francesca Michielin e Fedez, ‘Chiamami per nome’
  18. Madame, ‘Voce’
  19. Fasma, Parlami’
  20. Ghemon, ‘Momento perfetto’
  21. Francesco Renga, ‘Quando trovo te’
  22. Coma_Cose, ‘Fiamme negli occhi’
  23. Gio Evan, ‘Arnica’
  24. Bugo, ‘E invece si’
  25. Random, ‘Torno a te’
  26. Aiello, ‘Ora’
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