Culture

Un’etica per le AI, Big Tech e fedi monoteistiche a confronto

La Rome Call, in Vaticano, ha unito leader religiosi e mondo tecnologico sul tema dell’algoretica, ovvero la riflessione etica sull’uso degli algoritmi

10 gennaio 2023
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"È un evento di grande importanza quello che ci vede uniti, assieme ai nostri fratelli ebrei e musulmani, per chiedere al mondo di pensare e agire in nome della fratellanza e della pace – anche in campo tecnologico. La firma della Rome Call da parte di leader religiosi ebrei e musulmani e la richiesta congiunta di un’algoretica che guidi la progettazione dell’intelligenza artificiale parla proprio di questo: della necessità sempre più urgente di costruire percorsi di pace, di rispetto reciproco, di dialogo e di comunità". Sono le parole con cui mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance, ha dato il benvenuto oggi in Vaticano ai partecipanti a un evento unico nel suo genere, che ha visto riuniti rappresentanti delle tre "religioni abramitiche" e player tecnologici internazionali come Microsoft e Ibm.

L’evento si è articolato in due parti. L’intervento istituzionale di apertura è spettato ai tre leader religiosi presenti: l’arcivescovo Paglia, il rabbino capo Eliezer Simha Weisz (membro del Consiglio del Gran Rabbinato di Israele) e lo sceicco Al Mahfoudh Bin Bayyah (Segretario Generale del Forum per la Pace di Abu Dhabi), in rappresentanza dello sceicco Abdallah bin Bayyah, (presidente del Forum per la Pace di Abu Dhabi e presidente del Consiglio emiratino per la Shariah Fatwa). Ha fatto seguito la keynote di padre Paolo Benanti, professore straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance. Quindi la firma della Rome Call da parte dei leader religiosi presenti.

La delegazione è stata poi ricevuta da papa Francesco, che ha rinnovato il suo interesse nei confronti di uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, dichiarando: "Sono lieto di sapere che volete coinvolgere anche le altre grandi religioni mondiali e gli uomini e le donne di buona volontà affinché l’algoretica, ossia la riflessione etica sull’uso degli algoritmi, sia sempre più presente, oltre che nel dibattito pubblico, anche nello sviluppo delle soluzioni tecniche". Il Pontefice ha poi aggiunto una riflessione sui richiedenti asilo, affermando: "Non è accettabile che la decisione sulla vita e il destino di un essere umano venga affidata a un algoritmo. La Rome Call può essere un utile strumento per un dialogo comune tra tutti, al fine di favorire uno sviluppo umano delle nuove tecnologie".

Dopo l’udienza papale, la parola è passata ai primi firmatari della Rome Call for AI Ethics (febbraio 2020), che hanno confermato il proprio impegno per l’ideazione e la realizzazione di un’intelligenza artificiale che segua i principi di tale appello. "Dobbiamo garantire che l’AI rimanga uno strumento creato dall’umanità per l’umanità", ha dichiarato Brad Smith, Vice Chair e Presidente di Microsoft. "Il fatto che le grandi religioni monoteiste abramitiche si siano riunite per riflettere e agire sulle implicazioni della rapida avanzata delle frontiere della scienza e della tecnologia, come esemplificato dall’intelligenza artificiale, è di importanza storica", ha dichiarato Dario Gil, Senior Vice President e Direttore della Ricerca di Ibm.

Dopo gli interventi degli esperti, è stata letta ufficialmente la dichiarazione congiunta scritta dai rappresentanti delle tre religioni abramitiche, consultabile e scaricabile sul sito www.romecall.org. Al termine della giornata, Paglia ha infine annunciato il prossimo evento organizzato dalla Fondazione RenAIssance per la promozione della Rome Call for AI Ethics: la firma del documento da parte delle religioni orientali, prevista per luglio 2023 in Giappone.

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