Culture

Addio a Vivienne Westwood, la regina del punk

Aveva 81 anni. Il suo stile, negli anni Settanta, divenne l’uniforme del movimento punk, certificata dai Sex Pistols.

Stilista, attivista

Vivienne Westwood è morta ieri, "serenamente e circondata dalla sua famiglia, a Clapham, nel sud di Londra". A darne notizia sono i profili social ufficiali della stilista britannica. Nota per i suoi tagli androgini e gli slogan provocatori, Westwood si è spenta all’età di 81 anni. Negli anni Settanta si era fatta un nome nella moda con il suo atteggiamento irriverente nei confronti dell’establishment. In King’s Road a Londra, gestiva una boutique con Malcolm McLaren, manager della band punk Sex Pistols; col tempo ha creato un marchio di moda globale che ora ha negozi nel Regno Unito, Francia, Italia, America e Asia. L’originalità ‘folle’ dei suoi abiti è stato il ​​suo marchio di fabbrica per molto tempo. Le sopravvivono due figli, il fotografo Ben Westwood e Joseph Corré, fondatore dell’azienda di lingerie Agent Provocateur.

‘Let it Rock’

Nata a Tintwistle nel 1941, la giovane Vivienne si trasferisce con la famiglia a Londra nel 1958, per studiare oreficeria e moda alla Harrow School of Art; i gioielli da lei creati vengono venduti sulle bancarelle di Portobello Road. Nel 1962 sposa Derek Westwood, da cui prende il cognome. L’inizio della relazione con McLaren pone fine al matrimonio. Nel 1971, la coppia apre il primo negozio, ‘Let it Rock’, che nel tempo cambierà nome seguendo l’evoluzione stilistica: ‘Too fast to live too young to die’ nel 1972, ‘Sex’ nel 1974, e infine ‘World’s End’, arrivato sino a noi con la celebre insegna (l’orologio che gira al contrario). Lo stile di Westwood diviene presto l’uniforme del movimento punk, certificata dai Sex Pistols: maglioni bucati, spille, borchie, t-shirt tagliate e dalla grafica provocatoria; catene e cinghie a decorare i pantaloni; cuoio e gomma come materiali nuovi.


1941-2022

Dal punk al taoismo

"Continuerò con Vivienne nel mio cuore – ha detto Andreas Kronthaler, marito e partner creativo della stilista, sposato nel 1992 –. Abbiamo lavorato fino alla fine e lei mi ha dato un sacco di cose con cui andare avanti. Grazie tesoro". Nel comunicato che ne annuncia la morte si legge: "Il mondo ha bisogno di persone come Vivienne per cambiare in meglio. Lei che era stata la regina incontrastata della estetica del punk, gli ultimi tempi, si considerava una taoista. ‘Sistema spirituale del Tao – aveva scritto –. Non c’è mai stato più bisogno del Tao oggi. Il Tao ti dà la sensazione di appartenere al cosmo e dà uno scopo alla tua vita. Ti dà un tale senso d’identità e forza sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e quindi dovresti vivere: fai pieno uso del tuo carattere e pieno uso della tua vita sulla terra’".

Vivienne Foundation

Nota come attivista, Dame Vivienne ha sempre lottato per la giustizia e l’equità. Ha portato il cambiamento climatico in passerella, lavorando a un piano per salvare il mondo. La stilista ribelle, nonostante l’età, si è politicamente spesa fino a poco prima di morire: "Julian Assange – aveva dichiarato di recente – è un eroe ed è stato trattato atrocemente dal governo britannico". Oppure: "Il capitalismo è un crimine. È la causa principale della guerra, del cambiamento climatico e della corruzione".

Per onorare, proteggere e continuare l’eredità della vita, del design e dell’attivismo della stilista britannica, il prossimo anno verrà lanciata la Vivienne Foundation, società senza scopo di lucro fondata da Westwood alla fine del 2022 con i suoi figli e il nipote. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza e creare un cambiamento tangibile lavorando con le Ong, basandosi su quattro pilastri: cambiamento climatico, stop alla guerra, difesa dei diritti umani e protesta contro il capitalismo. "La Fondazione Vivienne esiste per creare un mondo migliore e attuare i piani di Vivienne", recita una nota. Così, invece, recita l’ultimo monito di Westwood: "Fermare il cambiamento climatico. Questa è una guerra per l’esistenza stessa della razza umana. E quella del pianeta. L’arma più importante che abbiamo è l’opinione pubblica. Diventa un combattente per la libertà".


Keystone
1941-2022

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