Culture

La poesia svizzera ha perso Fabio Contestabile

Insegnante per quasi un ventennio, l’esordio nel 2007 con la raccolta ‘Con parole semplici’. Aveva 68 anni. Il ricordo di Mauro ‘Vals’ Valsangiacomo.

1954-2022
11 luglio 2022
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Era nato a Maroggia il 15 febbraio del 1954, si è spento domenica scorsa all’età di 68 anni. La poesia svizzera piange Fabio Contestabile. Una laurea in lingua e letteratura italiane e francesi nel 1979 a Zurigo, insegnante per quasi un ventennio, Contestabile aveva esordito nel 2007 con la raccolta ‘Con parole semplici’ (Edizioni Ulivo), opera dominata dal rapporto conflittuale tra il poeta-personaggio e il mondo. Nel 2009 era arrivato ‘Non c’è che il fluire crescente’ (alla chiara fonte): «È stato un titolo che probabilmente contiene in nuce il senso della vita, non facilissima in lui. Malgrado dolori molto profondi, era capace di sguardi illuminati, di un misticismo quasi orientale. In questo fluire, in questo suo andare avanti, mi pare sia racchiusa la sua personalità». Parole di Mauro ‘Vals’ Valsangiacomo, fondatore di alla chiara fonte, dunque editore di quell’opera. «Voglio ricordare – dice ancora Vals – ‘La mappa per Pétur’ (ADV), un racconto nel quale è contenuta tutta la capacità di linguista di Fabio. Amava tanto lo studio del greco antico e le mitologie lontane». ‘La mappa per Pétur’, suo primo lavoro in prosa.

Del 2010 è la pubblicazione di alcuni testi su La clessidra, semestrale di cultura letteraria (Joker); del 2011 è ‘Spazi e tempi’ (Manni), raccolta che è valsa a Contestabile l’invito alle Giornate letterarie di Soletta del 2012 e alla Seetaler Poesiesommer di Lucerna, da cui l’idea di una pubblicazione con traduzione tedesca a fronte, diretta al pubblico svizzero-tedesco: ecco dunque, nel 2013, sempre per alla chiara fonte, ‘Screziato di metallo il suono’, con traduzione in tedesco di Marisa Rossi. Del 2018 è la raccolta poetica intitolata ‘Il senso incerto’ (Manni), summa dei temi affrontati nell’arco degli anni.

«Di Fabio – conclude Valsangiacomo – ricordo il nostro ultimo incontro. Risale a qualche settimana fa. Abbiamo trascorso un pomeriggio insieme in un bar. È stato un momento di grande serenità, di gioia, si percepiva il senso così piccolo dell’esistere, dell’esserci. Abbiamo condiviso questo sentimento, che Fabio portava con sé: l’essere piccoli di fronte a quell’immensità che è l’esistenza».

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