Culture

Trovate venti lettere inedite di Gabriele D’Annunzio

Rinvenute nella casa di famiglia, donate al Centro di documentazione e ricerca ‘Raccolte storiche dell’Università Cattolica’, sede di Brescia

All'interno del Vittoriale
(Keystone)
10 ottobre 2021
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“Sono ormai un vecchio San Sebastiano coperto di ferite che – ahimè – non mi splendono come quelle di guerra”. Lo scrive Gabriele d’Annunzio, il 9 ottobre 1923, all’amico Ferdinando Benvenuti. La lettera è una delle venti, inedite, che due nipoti di Nando, Antonia e Cristoforo Benvenuti hanno rinvenuto nella casa di famiglia e che hanno donato al Centro di documentazione e ricerca ‘Raccolte storiche dell’Università Cattolica - sede di Brescia’. Le missive vengono giudicate “davvero significative” dagli studiosi dell’Ateneo. Lo scrive il Giornale di Brescia. Ritrovate insieme a molte altre, le lettere hanno sorpreso anche la filologa e il fisico (che al Cern di Ginevra è stato uno dei pionieri negli studi sullo sfruttamento dell’energia solare), ai quali lo zio non aveva mai raccontato dello stretto legame intercorso con d’Annunzio. Il cavaliere Ferdinando Benvenuti (1883-1964), nato a Toscolano, nel Bresciano, figura originale di musicista, fu tra i protagonisti della vita pubblica gardesana di allora. "I documenti - sottolinea Andrea Canova, direttore del Centro - si collocano nel periodo del 1921 in cui d’Annunzio si stabilisce al Vittoriale, anni dell’instaurazione del regime. Oltre a spunti di vita quotidiana, vi si trovano informazioni significative sulla sua vicenda biografica”.

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