Culture

Rsi, il progetto Lyra va avanti. Con le linee editoriali

Prosegue la revisione dell'offerta audio su cui comunque deciderà il nuovo direttore. Sparisce il rapporto 90/10 tra musica e parlato di Rete Due

Archivio Ti-Press
14 gennaio 2021
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Il progetto Lyra di revisione dell’offerta audio prosegue, nonostante la richiesta del Comitato del Consiglio regionale della Corsi di sospendere questo e altri progetti strategici in attesa dell'entrata in servizio del nuovo direttore della Rsi Mario Timbal. Si tratta infatti di “un lavoro preparatorio, che la nuova direzione valuterà, proseguirà e condividerà prima di prendere una decisione” ha spiegato il direttore uscente Maurizio Canetta che, insieme al direttore generale Ssr Gilles Marchand, ha incontrato il comitato della Corsi per spiegare l'avanzamento dei lavori, garantendo alla Corsi la possibilità di esprimersi per le parti di sua competenza, ovvero l’elaborazione dei concetti di programma.

Il progetto Lyra prosegue ed entra in una nuova fase: le linee editoriali delle tre reti radiofoniche. “Esse definiscono in linea di principio gli obiettivi di ogni rete, le tipologie di contenuti parlati e la colonna sonora proposti” si legge in un comunicato stampa. Un documento di lavoro che sarà oggetto di una discussione interna con tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori Rsi che vi vorranno partecipare.

Nel comunicat si fa anche riferimento a uno degli aspetti più dolenti del progetto, la forte riduzione del parlato a favore della musica, con un rapporto di 10% parlato e 90% musica (in pratica sei minuti ogni ora). “Tali percentuali erano state indicate in termini generali al gruppo di progetto, ma non compaiono all’interno del rapporto del gruppo di lavoro presentato e discusso con il Comitato direttivo e il Comitato dei programmi e presentato oggi all’incontro con tutte le collaboratrici e i collaboratori” si legge nel comunicato.

Di seguito le linee editoriali come presentate:

Rete Uno rappresenta il Paese nella sua complessità e ne racconta l’evoluzione; contribuisce alla comprensione dei nostri tempi e dei loro fenomeni; sa collegare storia e tradizione con la modernità. Rete Uno è il Paese. Informazione, cultura, approfondimenti, sport. Temi di società, vita quotidiana, territorio, dibattiti. Cultura divulgativa, di prossimità e cultura popolare. La musica non è la protagonista di Rete Uno, ma un suo elemento importante: “pop” in senso tradizionale e moderno, successi e classici di ogni tempo con una leggera prevalenza di brani in lingua italiana.

Rete Due accompagna un pubblico interessato e curioso nella sua ricerca di significato e profondità. Valorizza la creazione e l’attualità culturale e promuove un’idea moderna e aperta di cultura. Rifugge la convenzionalità e il conformismo; ha un ritmo proprio riconoscibile; è posata e seria; propone un’esperienza di ascolto significativa e fuori dal comune; cura il dettaglio, la parola, le scelte musicali, che sono preponderanti. Si occupa di cultura in spazi ben definiti; offre sonorità originali e autoriali presentate con grande competenza: dalla classica (in senso lato) al jazz, con uno sguardo attento all’etnologia musicale e pronta ad accogliere le produzioni del territorio e nazionali.

Rete Tre parla a un Paese in movimento, attivo, attento. Diverte, intrattiene e stimola, andando oltre l’ovvio. Dal costume alla tecnologia alle tendenze, dà spazio anche allo sport in forma di racconto. Comicità e satira sono strumenti che aiutano a interpretare la realtà e ad esorcizzarne gli aspetti più sconcertanti e difficili. Le scelte musicali sono curate: comprendono una buona panoramica sulla musica in lingua italiana e riservano un occhio di riguardo ai protagonisti emergenti della scena musicale svizzera e svizzero italiana.

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