Teatro

Teatro di Locarno: 'Sicuri e ottimisti', sul palco e in sala

Dapporto, Poretti, Sastri, Scommegna, Oblivion tra i protagonisti; Shakespeare, King e De Filippo tra gli autori; il Teatro dell'Elfo tra le compagnie

Presentata la stagione 2020/2021 (Ti-Press)
25 settembre 2020
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A Locarno tirano venti della steppa che fanno molto teatro russo (che però non è in tabellone). Non si poteva avere meteo migliore per entrare nell’autunno del Teatro di Locarno, che nel foyer dello stesso presenta la stagione teatrale 2020/2021, una volta preso atto dal direttore artistico Paolo Crivellaro che «in dieci anni è la prima volta che piove» e che «la presentazione di solito è a giugno». E come mai ci si ritrova in settembre, è facile da intuire. Su cosa si reggerà la stagione alle porte – «Coraggio e ottimismo» – lo dice il presidente dell’Associazione Amici del Teatro di Locarno, Diego Erba, che apre e chiude l’incontro (vedi in fondo alla pagina): «Ci vuole coraggio ad aprire una stagione teatrale in mezzo a queste  incertezze. Si tratta di capire se il pubblico avrà ancora voglia di andare a teatro, un pubblico non giovanile che aggiunge altra incertezza». Sullo sfondo, le norme sanitarie: «Le abbiamo volute ‘sicurizzanti’, il nostro essere ‘ospiti’ del teatro c’impone di provvedere in prima persona all’igienizzazione e a tutto il resto». Abituato all’85% della capienza media, il Teatro di Locarno avrà pertanto «al massimo 250 posti». E tutto questo «in un rapporto tra costi che sono gli stessi, e ricavi che non lo saranno». Un posto si e uno no, in pratica, la chiusura della cassa (biglietti acquistabili soltanto online), accortezze che con il rimborso del biglietto degli spettacoli non fruiti la scorsa stagione va ad affannare ulteriormente le casse dell’associazione. «Ecco perché ci vuole coraggio. Ma lo facciamo per ribadire l’importanza della cultura».

In tutto questo, l’ottimismo e il coraggio stanno per Erba anche nella strenua difesa della struttura in odore di abbattimento (cfr. laRegione del 20 febbraio 2019), ora salvata dalla stessa Città che – malgrado continui a non ritenere il Teatro di Locarno un bene culturale – «ha deciso di sospendere la norma di regolamento pianificatorio che contemplava la sua distruzione. Possiamo dire che il teatro è salvo . Altro giubilo viene dalla richiesta di credito di tre milioni di franchi per l'acquisto del pacchetto azionario della Kursaal Locarno Sa detenuto dall'Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli (cfr. laRegione dello scorso 9 luglio), cosa che permette alla Città di diventare azionista di maggiornaza».

Il tabellone

Prima di entrare in ambiti artistici, anche Paolo Crivellaro si sofferma sui circa cinquecento ‘Amici’, «una cifra abbonati significativa e abbastanza unica rispetto al altre strutture di prestigio e metratura, tutte persone alle quali in aprile, a pandemia in fase acuta, abbiamo scritto ricevendo rassicurazioni sull’abbonamento». Un ‘salvadanaio’ a suo modo rassicurante, «un desiderio di teatro, di cultura che sentiamo essere forte» al netto di quanto sopra, ovvero «l’età canuta di molti abbonati e la difficoltà, preesistente, di avere nuovo pubblico, soprattutto ora».

Nel garantire serenità nei rapporti tra Locarno e gli altri teatri (se quest’anno non ci sono joint-venture come successo con Chiasso è solo una questione di tempi), Crivellaro scende nei particolari della proposta 2020/2021: «Il filo che lega il programma di quest’anno è l’attenzione alla drammaturgia contemporanea, al teatro di oggi. Ci sono racconti molto vicini alla nostra vita, al nostro essere, alla nostra contemporaneità». Si recuperano le shakespeariane ‘Allegre comari di Windsor’ col quintetto di donne Boeri, Marchioro, Stoppa, Zini, Bertasi, per un’ora e venti dalli cinque atti originari; il De Filippo di ‘Ditegli sempre di sì’, con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato a raccogliere l’eredità di Luca De Filippo, e ‘Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte’, storia del 15enne Christopher con la Sindrome di Asperger portato in scena dal Teatro dell’Elfo. «Diamo un sostegno alle compagnie che hanno visto lo spettacolo annullato. Nulla ci obbligava a riprendere quegli spettacoli, ma per lo stesso motivo per il quale erano stati scelti, sono stati ripresi». Il resto: ‘Ladro di razza’ riporta a Locarno uno di casa, Massimo Dapporto; Giacomo Poretti (senza Aldo e Giovanni) porta ‘Chiedimi se sono di turno’, atto unico sul suo essere stato infermiere ; ci sono poi gli ‘Appunti di viaggio’ di Lina Sastri, la biografia in musica di un’icona napoletana, fatta di ricordi personali, citazioni daalle commedie, poesie e canzoni; altra gente di casa, i musicalmente dissacranti Oblivion nell’omonimo ‘Party’; ‘Misery’, versione teatrale del romanzo di Stephen King (anche film), con Arianna Scomegna e Filippo Dini; per tornare allo spettacolo che apre la stagione, ‘Cita a Ciegas’, ‘thriller’ di ambientazione argentina con Luca Lazzareschi, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà, Roberta Lanave in scena l’11 e 12 novembre. Come si consueto, le altre date in corso d’opera.

Niente scuole 

Ottimismo e coraggio portano con sé una piccola rinuncia, la sospensione dell’offerta per le scuole. Nell’attesa che siano ripristinate le condizioni di sicurezza, il prossimo martedì saranno premiati i primi tre classificati del Premio di critica teatrale dedicato ai licei: «Su 7 spettacoli – comunica Crivellaro – abbiamo ricevuto 106-107 recensioni, raccolte in occasione dell’assemblea. Il concorso in questa stagione non si terrà, e speriamo si tratti soltanto un anno d’intervallo». C’è più fiducia, invece, negli incontri attori-pubblico. Una poltrona sì e un no, dunque: «Non è perché noi si sia più bravi degli altri. Credo che pur pagando il prezzo salatissimo di una sala dimezzata, questa scelta possa dare garanzie e significare rispetto per gli artisti e per gli spettatori». La sintesi del concetto e insieme la battuta del giorno sono del Presidente: «Per 35 franchi offiramo due posti. Uno è per la borsetta» (se non è marketing questo…).

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