Società

Lili Hinstin: 'Nei bar di Locarno la peggior musica del mondo'

Malumori tra i musicisti ticinesi dopo le affermazioni della direttrice artistica del Locarno Film Festival. 'Era una battuta, dispiace se qualcuno si è offeso'.

Lili Hinstin, direttrice artistica del Locarno Film Festival
11 agosto 2020
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Lili Hinstin affida a laRegione il suo rammarico per una frase che nella giornata di ieri ha scaldato i musicisti ticinesi. «Era una battuta, magari infelice, per introdurre una commedia satirica. Mi dispiace se qualcuno si è sentito offeso». La frase incriminata è stata pronunciata dalla direttrice artistica del Locarno Film Festival in apertura di uno dei suoi Secret Screenings, le proiezioni a sorpresa che sono parte del Locarno 2020 attualmente in corso: “Mentre nei bar di Locarno si sente la peggior musica del mondo, nelle sale del Festival si vede il miglior cinema del mondo”, parole testualmente riportate dal critico Ugo Brusaporco su laRegione del 10 agosto, nel pezzo intitolato ‘Il cinema della direttrice e la storia del Festival’. Lo screenshot della dichiarazione di Hinstin è apparso nella giornata di ieri sulla pagina di un musicista, Oliviero Giovannoni, chiamando a una generale, non sempre composta, indignazione:

C'è chi parla di "scivolone" di Hinstin ("Parole da uomo della strada, non da direttrice artistica), chi sottolinea gli sforzi dei locali che non smettono di proporre musica dal vivo in un momento mai così complesso; c'è anche chi, rendendo pan per focaccia, se la prende con la musica troppo alta del ristorante del Palacinema, che limiterebbe la proposta musicale dei locali limitrofi. Non mancano le richieste di dimissioni e il complottismo di chi si chiede se il giornale dica la verità e Hinstin abbia davvero pronunciato quelle parole. Dal cantautore Valentino Alfano un saggio invito a leggere l'articolo per intero, nel quale Brusaporco già stigmatizza l'uscita non proprio felice dell'ideatrice dei Secret Screenings. Il malumore e l’incredulità sono anche di Gian Luca Verga (Rsi), che più in là negli infuocati commenti sulla pagina di Giovannoni propone una visione alternativa non necessariamente collegata con i musicisti ticinesi, ma con certa musica 'di passaggio': “Non è che Locarno in queste settimane si è trasformata in una colonia di Porto Rico e i bar pompano reggaeton?”.  

Di lì a poco: "Era una battuta e tale ci piacerebbe rimanesse", commenta il Locarno Film Festival, dispiaciuto per quella frase "riportata in separata sede", che avrebbe quindi portato a "frantendimenti":

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