Culture

Task Force Culture: 'Un segnale forte e unanime'. Con risultati

Le associazioni culturali accolgono con soddisfazione l’apertura da parte del Consiglio federale (Cf) della consultazione sulla legge Covid-19

Alla giusta distanza (Keystone)
10 luglio 2020
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Uno sforzo di tre settimane, una dichiarazione per il settore culturare svizzero definita “un segnale forte e unanime”, sottoscritto da 84 associazioni. Task Force Culture accoglie con soddisfazione l’apertura da parte del Consiglio federale (Cf) della consultazione sulla legge Covid-19, una legge federale urgente e di durata limitata per le misure che ancora si rendono necessarie per far fronte all’epidemia e alla sue ricadute sul settore. Nuova legge che permetterà al Parlamento di conferire un fondamento giuridico al pacchetto di misure già disposto dal Cf. Il disegno prevede la creazione di norme di delega con effetto sino alla fine del 2022, conferendo al Cf la facoltà di mantenere in vigore o adeguare le misure ancora necessarie. “Sosteniamo fermamente il progetto del Cf”, commenta Task Force Culture, rimarcando nuovamente come il settore non voglia un trattamento speciale, ma che costituisce un “caso particolare”, stanti i rischi rappresentati dagli eventi culturali in caso di pandemie e stante l’impossibilità di organizzare eventi economicamente autonomi.

I risultati più recenti: l’indennità di perdita di guadagno (Ipg) estesa fino a metà settembre e la garanzia che anche gli operatori culturali con ruoli di responsabilità potranno accedervi anche se lavoratori dipendenti (una misura nuova per le modalità con le quali questa novità sarà messa in atto) rappresentano elementi di soddisfazione. A livello di Task Force e non soltanto vi è anche la richiesta che le misure Covid Cultura al momento in vigore sino al 20 settembre (e che coprono fino al 31 ottobre) vengano invece prolugate almeno sino alla fine dell’anno. Misure che vanno a coprire soprattutto le perdite di guadagno per l’annullamento di spettacoli, attribuite nel nostro caso tramite il Decs, gli aiuti d’urgenza tramite Suisseculture e i prestiti, misura risultata poi non efficace.  

Rimane alta la sensibilizzazione sulla necessità di misure semplificate, “basate sulla realtà”. Ovvero la semplificazione della registrazione e del calcolo delle misure di sostentamento, il coinvolgimento delle associazioni culturale nello sviluppo dei relativi modelli, la comunicazione trasparente degli uffici coinvolti, il rispetto dei diritti procedurali garantiti dalla Costituzione e, ancora, la rinuncia alla “assurda distinzione tra imprese a scopo di lucro e non”, visto che “la maggiorparte delle imprese culturali nel migliore dei casi copre i costi vivi”.

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