On demand

Datemi una piattaforma e vi risolleverò il teatro

'Teatro in video', missione di Suisse Vague per rianimare un settore in crisi in cui c'entrano anche Zuzzurro e Gaspare (a colloquio con Chicca Pancaldi)

...e gli altri on demand (Keystone)
6 giugno 2020
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«L’idea nasce più di un anno fa. Volevamo portare il teatro in televisione, per dare continuità a una forma d’arte che stava perdendo pubblico. E che ora l’ha perso del tutto». C’entra il Covid, è ovvio, come in ogni umana vicenda culturale dalla fine di febbraio a questa parte. L’idea di Suisse Vague, per laRegione nella persona di Chicca Pancaldi, con Maurizio Zuccarini da trent’anni nel settore dei media, sarebbe stata quella di «riprendere in maniera professionale gli spettacoli teatrali per venderli alle televisioni in giro per il mondo». E la risposta dei direttori di rete «su tutti i fronti, qualsiasi canale, svizzero o non svizzero», prima che a decidere fosse il virus, era stata «picche». Così, in maniera 'indie', la decisione di creare da sé una piattaforma, da costruirsi piano piano. «E poi è arrivata la pandemia, e ci siamo ritrovati con i teatri chiusi, con gli attori e i produttori fermi e grandi dubbi sul futuro, compresa l’incognita di quanta volontà ci sarà da parte del pubblico di ripopolare i teatri, anche ora che le restrizioni si sono allentate».

'Non c’è più il futuro di una volta'

È a questo punto, a lockdown avviato, che entra in campo «l’amico Nino Formicola – Gaspare per il teatro – che mi ha detto di questo spettacolo inedito in suo possesso, l’ultimo portato in scena con Andrea – Brambilla, il compianto Zuzzurro della celebre coppia comica – e di quanto gli avrebbe fatto piacere poterlo rendere disponibile online». L’accelerazione di Teatro in Video, piattaforma ticinese on demand, nasce qui, da questo spaccato di cabaret intitolato ‘Non c’è più il futuro di una volta’ diventato una doppia prima: per Nino anche a nome del compagno di (sempre intelligenti) risate che non c’è più e per la creatura di Suisse Vague.

“Vediamo se c’è ancora qualcuno interessato a vedere questi due scemi che fanno gli scemi”, annuncia sui social Formicola, specificando che – riferito Pancaldi e Zuccarini – “c’è qualcuno che ha avuto un’idea grandiosa”. Idea che arriva sino ai canali Rai, dove l’attore è ospite per presentare lo spettacolo ritrovato, aprendo all’interesse generale del mondo teatrale. «È bastato per essere invasi da materiale video riguardante pièce teatrali» spiega Pancaldi. Un bene? Sì, con alcuni distinguo: «Una premessa importante è che quanto proposto dalla piattaforma non è streaming gratuito, come siamo stati abituati di questi tempi, ma a pagamento. La gratuità svaluta il lavoro teatrale e non è certo il modo per venire in soccorso di attori, registi, produttori, maestranze. Solo pagando si assicura al prodotto artistico quanto spetta alle parti in causa». Distinguo n.2: «Ora come ora possiamo caricare online esclusivamente materiale registrato prima dello stop per Covid e quanto ci è arrivato, anche da nomi di una certa importanza, è in molti casi la ripresa video di chi abitualmente raccoglie la testimonianza per propria documentazione». Una telecamera sola, immagini traballanti, qualità audio e video non all’altezza, un prodotto difficilmente commerciabile su una piattaforma on demand, «oggi che l’utente televisivo fruisce di una qualità elevatissima in qualsiasi formato e per qualsiasi durata». Nulla vieterà a Suisse Vague di andare sul posto a produrre quanto serve per essere distribuito, un giorno, online.

Quelli che non ci stanno

Quando la ripartenza del teatro potrà dirsi tale, Suisse Vague vorrebbe provare ad applicare alla ripresa video specifica per questa forma d’arte nuovi concetti, stilistici – «Più telecamere, più punti di vista, più vicini all’esperienza dello stare in sala» – e soprattutto tecnici, andando cioè a colmare i vuoti in sala dovuti al distanziamento con la diretta streaming a beneficio di chi non ha potuto accedere, concetto che va facendosi strada anche nel settore della musica con i grandi raduni di folla da dividersi, con coscienza, tra pubblico in sala e pubblico a casa. Entrambi paganti. «Collaboriamo a un introito che altrimenti andrebbe in fumo».

Oltre all’addio alle scene di Zuzzurro e Gaspare, Teatro in Video offre, tra gli altri, ‘Le Canzoni del signor Fo’ dello chansonnier Giangilberto Monti e l’adattamento teatrale di ‘Regalo di Natale’, il capolavoro black Christmas di Pupi Avati curato dallo stesso regista e da Sergio Pierrattini, qui con la regia di Marcello Cotugno. Ultimo spettacolo caricato in ordine di tempo è ‘La mostra #quasideltuttoesaurita’, di e con Amanda Fagiani, monologo di una donna alle prese con un mondo ancora patriarcale. «Cerchiamo di fare del nostro meglio per dare una mano a questo settore. La dimensione online permette anche di avvicinare i giovani al teatro. Tocco con mano l'interesse di un 14enne, mio figlio, che assiste con me alla selezione degli spettacoli. Portandolo sul video, il teatro, magari riusciamo a portarceli, i giovani, in sala» (www.teatroinvideo.com).

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