Culture

Covid-19, contrordine compagni sul sostegno alla cultura

Cambiano le procedure per le misure a sostegno del settore culturale: il Decs rivaluterà le richieste degli indipendenti

Archivio Ti-Press
21 maggio 2020
|

Era il 20 marzo quando il Consiglio federale aveva annunciato l’ordinanza Covid cultura: 280 milioni di franchi per aiutare il settore culturale a far fronte all’emergenza sanitaria che ha sospeso mostre, concerti e spettacoli. Misure specifiche per aiutare chi fa della cultura la propria professione e che vanno a integrarsi alle altre misure di sostegno previste per l’economia, come il lavoro ridotto o le indennità di perdita di guadagno. L’ordinanza, inizialmente valida per due mesi, è stata recentemente prorogata fino a settembre – ma non è l’unico cambiamento avvenuto recentemente: trattandosi di uno scenario inedito e in parte ancora indefinito – ancora non si sa quando potranno riprendere le manifestazioni sotto le mille persone, tra cui ricade buona parte dell’attività teatrale –, ci vuole un po’ per rodare la macchina burocratica, o meglio le macchine perché la Confederazione dà delle linee guida e poi lascia gestire la cosa ai Cantoni che solo recentemente hanno deciso di uniformare alcune procedure. Per dirla in modo più diretto: la situazione cambia in continuazione e la decisione di oggi potrebbe cambiare domani.
Insieme a prestiti a tasso zero e all’aiuto di Suisseculture Sociale, tra le misure previste dall’ordinanza troviamo infatti la compensazione per gli eventi annullati e quel che è accaduto a livello ticinese è che molti operatori indipendenti si sono viste rifiutare le richieste dal Decs. Salvo ricevere una seconda lettera con la quale il Cantone informa che la richiesta sarà riesaminata secondo i nuovi criteri. In particolare, saranno prese in considerazione non soltanto le spese già sostenute per l’evento annullato e quelle fisse, ma il mancato guadagno. Si dovrebbe quindi prendere in considerazione quanto l’artista avrebbe incassato nel periodo di validità dell’ordinanza, tolte le spese che non si dovranno sostenere, le sovvenzioni e altri aiuti. Con questo nuova procedura il mondo della cultura dovrebbe ricevere un sostegno più efficace; quanto lo si scoprirà quando il Decs avrà rivalutato le richieste. Nel frattempo per chi fa della cultura il proprio lavoro, resta l’incertezza.
Un altro problema, che tuttavia non riguarda solo per gli operatori culturali ma tutti i lavoratori indipendenti, è l’ammontare delle Ipg, le indennità di perdita di guadagno. Queste sono infatti calcolate sul reddito presunto che in molti casi non risulta aggiornato, col risultato di indennità anche molto inferiori al reddito effettivo. Grazie anche alle pressioni delle associazioni professionali culturali, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha deciso di prendere in considerazione anche l’ultima dichiarazione, anche se occorrerà presentare una nuova richiesta alla cassa di compensazione.

Scuole artistiche senza rete

Altro nodo del sostegno al mondo culturale, le attività formative che sono escluse dall’ordinanza Covid cultura. Il che significa che non solo scuole di danza, arte, teatro e musica, ma anche chi tiene privatamente corsi o lezioni sono esclusi dalla “rete di protezione” pensata per il settore culturale. Il rischio è che molte di queste realtà – che indubbiamente svolgono un’attività culturale, per quanto forse atipica – non riescano a sopravvivere alla crisi, senza le entrate dei corsi ma con le spese che spesso rimangono invariate. Si tratta di un problema sollevato, a livello federale, in particolare da Danse Suisse.
Il principio portato avanti è che vanno indennizzate anche le attività formative, in quanto attività culturale: gli insegnanti di danza, musica e teatro sono tra l’altro riconosciuti come operatori culturali dall'Ufficio federale della cultura. Se le autorità federali accoglieranno la richiesta, bisognerà vedere se lo faranno all’interno dell’ordinanza Covid cultura, il cui budget è importante ma non infinito, o tramite altre misure specifiche.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE