Culture

La bambina, la Madonna, Hitler e una guerra

Adelaide Roncalli e l'incontro del maggio 1944 con 'la Signora, bella e maestosa' apparsale a Ghiaie di Bonate di Sopra (Bergamo), per l'interesse del Führer.

'Him', scultura anche detta 'L'Hitler di Cattelan', 2001 (Keystone)
23 maggio 2020
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Ci sono storie che non appartengono a quella che viene definita la “Storia Ufficiale” e sono molte, molte più di quelle che finiscono sui manuali di chi la Storia la studia, e queste storie pur, spesso, non minori, corrono il rischio di diventare pericolose, perché in molti ne reclamano la verità. Il 13 maggio del 1944 è una data che racconta molte storie, siamo nel momento decisivo della Seconda Guerra Mondiale, viene affondato un sommergibile giapponese nell'Oceano Atlantico, in Italia vengono bombardate Trento, Imola e altre città del Nord; a Ravenna i 355 dipendenti dello jutificio Montecatini iniziano uno sciopero allo scopo di ottenere un aumento di salario, ma vicino a un villaggio, Torchio, sotto frazione delle Ghiaie di Bonate Sopra, non lontano da Bergamo una bambina di sette anni, nata il 23 aprile 1937, Adelaide Roncalli incontrava per la prima volta la Madonna: “Una bella Signora con Gesù Bambino in braccio e alla sua sinistra S. Giuseppe (…) La Signora, bella e maestosa, indossava un vestito bianco e un manto azzurro; sul braccio destro aveva la corona del Rosario composta da grani bianchi; sui piedi nudi aveva due rose bianche. Il vestito al collo aveva una finizione di perle tutte uguali legate in oro a forma di collana” scrisse nel suo diario.

Paurosa, non politica

Inizia così una serie di incontri tra la piccola Adelaide e la sacra Nostra Signora, di volta in volta accompagnata dalla Sacra Famiglia, da angeli e colombe, incontri che dal 13 di maggio continuano con appuntamento fisso fino  al 21 maggio, e poi in una seconda serie dal 28 al 31 dello stesso maggio. E se all’inizio insieme a lei c’erano pochi bambini, alla fine erano centinaia di migliaia. Qualcuno scrive che dal 13 maggio al 31 luglio 1944, giunsero nei luoghi delle apparizioni più di tre milioni di pellegrini, ed erano credenti, malati, soldati rientrati dal fronte, madri che avevano perso i figli… una marea che si era messa in moto a piedi o con ogni mezzo, sfidando bombardamenti e mitragliamenti. Perché non si deve dimenticare che siamo in pieno territorio della Repubblica Sociale Italiana, con le lotte partigiane, con i bombardamenti alleati, con i nazisti sospettosi. Fu subito battezzata la “Fatima della RSI” o la “Madonna dei repubblichini”. Non era però una Madonna politica come lo sono diventate la Madonna del manganello di Vibo Valentia, la Madonnina dei Martiri Fascisti di Girifalco o la Madonna del Fascio di Predappio. Anzi, era una Madonna che faceva paura perché invitava alla preghiera affinché finisse la guerra, e questo infastidì non poco i nazifascisti al punto che lo stesso Hitler sembra si fosse interessato al caso.

'Soffrirai, ma verrai con me in paradiso'

Di certo la Madonna si confidò alla piccola Adelaide durante la terza apparizione, quella del 15 maggio 1944. Erano le 18 e con la bambina c’erano due amiche e un centinaio di persone: “Dì loro che se vogliono i figli guariti devono fare penitenza, pregare molto ed evitare certi peccati. Se gli uomini faranno penitenza la guerra finirà fra due mesi, altrimenti in poco meno di due anni”. Due mesi dopo, il 20 luglio, ci fu l’attentato a Hitler; nell’estate del 1945 la guerra era finita, “poco meno di due anni“. Ma la stessa Madonna profetizzò alla bambina una vita dolorosa: “Soffrirai molto, ma non piangere perché dopo verrai con me in paradiso”. E fu subito così: dopo le apparizioni la bambina fu isolata, intimorita, spaventata, derisa e calunniata, costretta, suo malgrado, a un finto funerale, avvolta in un sudario e portata al cimitero. La Curia di Bergamo la fece seguire da sacerdoti che avevano lo scopo di farla ritrattare e il 15 settembre 1945 riuscirono a strapparle uno scritto di ritrattazione.

Alcuni saggi scrivono che tutto iniziò anche  su spinta anche delle autorità della RSI, non si dimentichi la situazione bellica. Di certo, questa storia in piena Repubblica di Salò ha in sé lo straordinario e insieme tutta la fragilità umana di fronte alla poesia dell’amore divino. Una bambina che diventata grande scriverà a Papa Giovanni XXIII: "Sballottata dalla mia infanzia ad ora, un po' da ogni parte, mi sono portata nel cuore, sotto nome diverso da quello del mio battesimo, il ricordo vivo dell'apparizione, il rimorso di averla negata e il desiderio di tornare ad essere Sacramentina (Ordine religioso in cui aveva trovato pace e da cui fu strappata dalla Curia bergamasca, ndr). Ma non me lo hanno più permesso. Da anni sono qui infermiera al Policlinico di Milano e aspetto ancora, aspetto sempre che si compia il desiderio della Madonna su me. O sarà un'attesa vana?”.

La prima 'partigiana d'Italia'

Adelaide Roncalli è morta il 24 agosto 2014, ha lasciato un marito, due figlie, una storia di dolore e di compiuta speranza. Avrà finalmente lei fatto visita alla Madonna? Questa è una storia che non può scrivere nel suo quaderno. Il più bel ricordo di lei è quello di Don Vittorio Bonomelli, bresciano, cappellano militare, paracadutista, radiotelegrafista, partigiano, nonché agente segreto dell’Intelligence service inglese che definirà la Madonna di Ghiaie come la “prima partigiana d’Italia”. Scrisse: “Quelle apparizioni contribuirono a deprimere il morale delle truppe repubblichine e tedesche, tanto che lo stesso Hitler, ne abbiamo prova, si interessò ai fatti di Ghiaie”.

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