Salute

Oms: il rifiuto dei vaccini è tra le 10 minacce per il 2019

Stando all'Organizzazione mondiale della sanità una delle preoccupazioni principali riguarda il morbillo, che ha visto un aumento del 30% dei casi globali

Archivio Ti-Press
15 gennaio 2019
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Il rifiuto dei vaccini è pericoloso per la salute quanto Ebola o gli effetti dei cambiamenti climatici, al punto che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l'ha inserito nella lista delle dieci minacce da tenere d'occhio per il 2019.

Se non si inverte la rotta sul calo o sulla stagnazione delle coperture che si registra in molti paesi, ammonisce l'organizzazione, si rischia di perdere anche i notevoli progressi fatti finora ad esempio per polio e morbillo.

"L'esitazione vaccinale - spiega l'Oms - minaccia di far perdere i progressi fatti nei confronti delle malattie prevenibili. I vaccini sono uno dei modi più costo-efficaci contro le malattie, prevengono 2-3 milioni di morti l'anno e ne eviterebbero un altro milione e mezzo se le coperture aumentassero". Una delle preoccupazioni principali riguarda il morbillo, che ha visto un aumento del 30% dei casi globali.

"Le ragioni sono complesse - scrivono gli esperti - e non tutte riconducibili all''hesitancy'. Tuttavia alcuni paesi che erano vicini all'eliminazione stanno vedendo un ritorno della malattia. Le ragioni della riluttanza sono complesse. Gli operatori sanitari, soprattutto quelli che operano nelle comunità, rimangono gli interlocutori più fidati nelle decisioni sulle vaccinazioni, e dovrebbero essere supportati nel fornire informazioni credibili e veritiere".

Tra le altre minacce individuate come prioritarie per quest'anno ci sono anche il cambiamento climatico e l'inquinamento atmosferico e la resistenza agli antibiotici, che ostacola i progressi contro malattie come la tubercolosi o la malaria. Oltre a queste, nella "top ten" si trovano delle "vecchie conoscenze", come le malattie non trasmissibili, una pandemia globale di influenza - che è considerata come un evento sicuro a breve termine -, le crisi umanitarie dovute a guerre e catastrofi naturali - che coinvolgono 1,6 miliardi di persone -, Ebola e altri patogeni letali, l'assistenza sanitaria insufficiente in molti paesi, la dengue e l'Hiv - con cui a oggi convivono nel mondo 37 milioni di persone.

Quest'anno, ricorda l'Oms, parte inoltre il piano strategico quinquennale elaborato per raggiungere l'obiettivo del "triplo miliardo": "assicurare che un miliardo di persone in più abbiano copertura sanitaria universale, che un miliardo di persone in più siano protette dalle emergenze e un miliardo abbiano una salute migliore".

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