alla finestra

Tutta la meraviglia della gravidanza in un selfie

La modella-blogger-imprenditrice, il trendy-rapper tatuato e la moda dell'esibizione narcisistica della propria pancia in trasformazione...

((Instagram))
15 febbraio 2018
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Il sito di un grande quotidiano m’informa che una modella-blogger-imprenditrice lombarda, impeccabilmente bionda, fra 8 settimane partorirà a Los Angeles. Un selfie in bianco e nero, impeccabilmente obliquo, mi aggiorna sullo stato di lievitazione del pancino. E da un angolo della memoria richiama a galla tutto un corredo di pance esibite su copertine patinate e pagine Instagram da donne più o meno note, tutte votate alla condivisione della propria trasformazione. Il tatuatissimo compagno trendy-rap della serafica bionda in attesa ci spiega che in California cercano: un passaporto per il piccolo, un po’ di “privacy e tranquillità”.

Tra le forme di pervasivo narcisismo da terzo millennio, mi pare particolarmente fastidiosa la corsa all’esibizione glamour in forma di selfie della propria gravidanza. Quello che non molti anni fa si proponeva come un atto liberatorio, orgogliosa rivendicazione di una femminilità strappata all’equivoco della condizione di malattia e ai dettami estetici da passerella, ed esibita nella sua più alta forma di bellezza, si è in breve declassato a sfruttamento ipocrita e utilitaristico del proprio corpo. E di chi, inconsapevolmente, lo abita. Per un pugno di titoli, copertine, sponsor. Alle donne il diritto di non lasciarsi usare, neanche da sé stesse.

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