Castellinaria

4ªC Chiasso, inviati speciali: 'Il cinema? Praticamente magia'

Si alzano alle 7, in tempo per il primo film della giornata. ‘Arrivi a sera stravolto, ma non c’è il tempo di annoiarsi’. Ana Sofia e Cristina, a nome di tutti

Quartacinaria (© laRegione)
21 novembre 2019
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“Mi sono innamorata! Sì, mi sono innamorata del protagonista de ‘I segreti del mestiere’ da quando l’ho visto salire sul palco. Sospiro... e ora passiamo al film” (Rosa, lunedì 18).

Apriamo con la statistica, e cioè che alla componente femminile della 4ªC delle Medie di Chiasso è rimasto nel cuore Massimiliano Motta, il Samuel del film del ticinese Andreas Maciocci. Lo si legge sulle pagine di Instagram e Facebook sulle quali gli allievi di Alessandra Pasquin e Loris Viviani postano, da lunedì scorso, il frutto di una settimana da inviati speciali a Castellinaria. Inviati di quelli seri, che pernottano a Bellinzona e di giorno producono videointerviste ai protagonisti e alla gente in sala e recensioni dei film, con impegno e orari da redazione locale sotto stress.

‘Tanta fame. Difficile scrivere se la pancia brontola ma, ahimè ‘me tocca’ (Nero, lunedì 18)

L’entusiasmo per il bello di turno, che rende felici i produttori, è soltanto la più divertente delle emozioni raccolte dai ragazzi del Mendrisiotto in trasferta nella casa del Festival del cinema giovane. A rappresentarli, nel pomeriggio di ieri per l’incontro con ‘laRegione’ c’erano Ana Sofia e Cristina, concordi sul fatto che stanno tutti «molto bene e se anche arrivi a sera stravolto, non c’è il tempo di annoiarsi».

In piedi alle 7, il tempo di truccarsi («Tre quarti d’ora almeno») e c’è la colazione; chi non segue le programmazioni mattutine si occupa di sparecchiare, chi guarda i film del mattino non recensisce quello della sera; divisi in due gruppi per coprire l’intera proposta, curano il girato ‘dal produttore al consumatore’, compreso l’editing video di quanto è online dopo le proiezioni. «È una maniera di pubblicare in modo un po’ diverso dal solito – dice Cristina a proposito delle due pagine social – perché non tutti quelli della nostra età postano recensioni. È anche un modo per far capire che se ne può fare un uso diverso».

‘Cercherò di ricordarmi di non cambiare MAI per nessuno’ (Cosmopolitan, mercoledì 20)

Sono per ora ‘Fight girl’ di Johan Timmers – «Insegna a seguire un obiettivo, ad arrivare fino in fondo alle cose», dice Ana Sofia – e soprattutto ‘Woman’ di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand a strappare consensi (“Cercherò di ricordarmi di non cambiare MAI per nessuno, essere sempre me stessa e non aver paura di non essere accettata” (Cosmopolitan, mercoledì 20). Cristina: «Se devo scegliere un tema, scelgo i diritti delle donne. In ‘Woman’ ti ci immedesimi. Oggi qualcosa sta succedendo, ma c’è da migliorare. Il potere di decidere, in molte culture, è ancora minacciato. E abbiamo apprezzato anche ‘My name is Sara’».

‘E adesso, finalmente, posso andare a prendere il telefono’ (Nero, lunedì 18)

Tra i giovani critici che escono dalla sala c’è anche, evidentemente, a chi è mancato il natel (vedi poco sopra). Parla Cristina, a nome della categoria: «Sì, facciamo un uso esagerato del telefono, lo ammetto. È giusto approfittare di questa esperienza per staccarsene un po’. Però è l’era della tecnologia e tante cose si fanno con questi». Messaggio agli adulti: non è il caso di infierire.

Strappiamo al silenzio autoimposto Alessandra Pasquin: «Intanto, l’esperienza li confronta con il bello di collaborare per far funzionare la macchina e il bello di fare fatica: la recensione, l’intervista montata, sono gratificanti. Grazie a Castellinaria, poi, i ragazzi vedono opere che forse non avrebbero scelto di vedere, film in cui l’offerta cinematografica non si cura di coinvolgerli. Come Ken Loach, per esempio. Perché il cinema non è solo supereroi, horror e film d’azione».

Non perde fascino, la settima arte. Cristina: «Puoi entrare in più storie, in più vite, e inizi a farne parte». Ana Sofia: «Io guardo molto negli occhi degli attori. Lo sguardo dice tutto di quello che sta succedendo». Insomma: «Il cinema è magia». Qualcuno la pensa diversamente?

p.s.
Su Facebook: Quartacinaria Chiasso); su Instagram: 4c_in_aria_

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