Mostre

Le foto a colori di Bischof aprono le esposizioni 2023 del Masi

Dopo il fotografo svizzero, una retrospettiva dedicata ad Ackermann, l’arte concreta di Mertens, il russo-ticinese Jawlensky e la grafica da Zurigo

Werner Bischof, Modella con rosa, Zurigo, Svizzera, 1939. Stampa a getto d’inchiostro da ricostruzione digitale, 2022
(© Werner Bischof Estate / Magnum Photos)
6 dicembre 2022
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Werner Bischof, Rita Ackermann, Hedi Mertens e Alexej von Jawlensky saranno gli artisti che abiteranno le sale del Masi Lugano (Museo d’arte della Svizzera italiana) durante la stagione espositiva del 2023; un viaggio che parte dall’opera a colori del grande fotografo svizzero e continua con la pittura contemporanea, andando indietro nel tempo con i lavori di due artisti che in Ticino hanno trovato un terreno fertile per lo sviluppo della propria arte. Durante la primavera, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, parte del circuito Masi, presenterà la mostra ‘At the studio’ (25 marzo - 4 giugno 2023), in cui verrà esposta un’ampia selezione di opere inedite della Collezione; mentre in autunno aprirà ‘Dove la luce’, allestimento dedicato a due tra i più importanti autori del Novecento italiano, Giacomo Balla e Piero Dorazio; dal 23 settembre al 23 dicembre 2023. A Palazzo Reali, l’estate vedrà l’esposizione delle opere della vincitrice o del vincitore del ‘Bally Artist Award 2023’ (dal 4 al 25 giugno), mentre in autunno si terrà un’importante mostra sui capolavori della Graphische Sammlung del Politecnico federale di Zurigo.

La fotografia a colori di Bischof

Passiamo dunque in rassegna la manciata di mostre. Il Masi inaugurerà la sua stagione espositiva con la personale dedicata a Werner Bischof (Zurigo, 1916 - Trujillo in Perù, 1954), fra i grandi maestri della fotografia del Ventesimo secolo. Visitabile dal 12 febbraio al 2 luglio 2023 nella sede del Masi, la mostra ‘Unseen Colour’ esplora l’opera a colori del fotografo svizzero attraverso una selezione di circa cento fotografie inedite scattate tra il 1939 e la metà degli anni Cinquanta. L’esposizione si propone come un viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti da Bischof, tra fotografia oggettuale e reportage, coprendo tutto l’arco della sua carriera.

Una retrospettiva dedicata ad Ackermann

Il secondo appuntamento guarda alla pittura contemporanea e propone ‘Hidden’ (dal 12 marzo al 13 agosto 2023 al Masi/Lac), un’ampia retrospettiva dedicata all’opera di Rita Ackermann (nata a Budapest nel 1968, vive e lavora a New York). Il progetto espositivo riunisce una cinquantina fra dipinti e disegni realizzati dall’artista negli ultimi 30 anni a New York City, rendendo conto sia delle tematiche esplorate dalla sua opera giovanile sia delle ricerche più recenti.


© Rita Ackermann
Rita Ackermann, Mama, Yves’s Mask, 2021. Acrilico, olio, pigmenti e matita grassa su tela

L’arte concreta e costruttiva di Mertens

La mostra su Hedi Mertens, allestita negli spazi di Palazzo Reali (visitabile dal 2 aprile al 15 ottobre 2023), è dedicata all’arte concreta e costruttiva svizzera e restituisce l’opera e la singolare storia di un’artista che in Ticino ha trovato le condizioni favorevoli per sviluppare la propria creatività. Mertens (San Gallo, 1893 - Carona, 1982) inizia la sua carriera da artista negli anni Sessanta del secolo scorso, in età già avanzata, e in poco più di vent’anni riesce comunque a sviluppare rapidamente un proprio vocabolario artistico forte e indipendente, grazie anche all’intenso scambio con i rappresentanti dell’arte concreta zurighese, come Max Bill, Camille Graeser, Verena Loewensberg e Richard Paul Lohse. L’esposizione è realizzata in collaborazione con l’Haus Konstruktiv di Zurigo.


© Collezione privata
Hedi Mertens, Unità a quattro lati uguali che si incontrano in un quadrato centrale, 1971, olio su tela

Il Ticino per Jawlensky

"Alexej von Jawlensky ad Ascona ‘… i tre anni più interessanti della mia vita…’" è il titolo della mostra che ripercorre gli anni trascorsi dall’artista russo in Ticino e che si potrà visitare dal 23 aprile al 1° agosto 2023. Alexej von Jawlensky (Toržok, 1864 - Wiesbaden, 1941) fu tra i fondatori della Neue Künstlervereinigung München e fu membro del Blaue Reiter, allo scoppio della prima guerra mondiale lascia precipitosamente la Germania e dopo aver toccato altre località svizzere giunge ad Ascona. Il periodo trascorso nella cittadina ticinese rimane fondamentale nel suo percorso artistico. Sulle rive del Lago Maggiore si consolida infatti il suo linguaggio pittorico personale, in cui le accese cromie e le linee marcate dell’espressionismo si coniugano con le forme semplificate e le trasparenze cromatiche dell’astrazione.


© foto Martin P. Bühler
Alexej von Jawlensky, Mytischer Kopf: Mädchenkopf (halbseitlich), 1918 c. Olio e matita su carta stesa su cartone, Kunstmuseum Basel- Stiftung Im Obersteg, Depositum im Kunstmuseum Basel

Da Dürer a Warhol: opere grafiche da Zurigo

Nell’autunno dell’anno prossimo, il Masi ospiterà ‘Da Dürer a Warhol. Capolavori dalla Graphische Sammlung Eth Zürich’. L’esposizione – dal 10 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 – presenta al pubblico i nuclei più importanti della Collezione di arte grafica del Politecnico federale di Zurigo (Eth), che per l’occasione verranno esposti insieme per la prima volta. La collezione grafica del Politecnico di Zurigo è considerata una delle più grandi collezioni di stampe e disegni della Svizzera. Esposti ci saranno capolavori di artisti come Albrecht Dürer, Lucas van Leyden, Albrecht Altdorfer, Francesco Parmigianino, Hendrik Goltzius, Rembrandt van Rijn, Francisco de Goya, Giovanni Battista Piranesi, Andy Warhol e molti altri ancora. Oltre a tracciare un percorso nella storia dell’arte degli ultimi sei secoli, l’esposizione offre una panoramica approfondita delle varie tecniche di incisione e disegno utilizzate e perfezionate dagli artisti e dalle artiste nel corso dei secoli.


© Graphische Sammlung ETH Zürich
Albrecht Dürer, Adamo ed Eva, 1504. Incisione al bulino

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