Arte

Addio a Claes Oldenburg, scultore del quotidiano

Affascinò New York alla fine dei Cinquanta con insegne stradali, spille da balia, mollette per i panni, hamburger e fette di torta (oversize)

1929-2022

Claes Oldenburg, artista pop nato in Svezia naturalizzato americano, è morto ieri nella sua casa/studio di Soho a Manhattan. Celebre per le sue sculture monumentali di oggetti quotidiani, Oldenburg aveva 93 anni e la sua salute era declinata da quando, un mese fa, era caduto rompendosi il femore. La galleria Pace, che lo rappresentava assieme a Paula Cooper, ha confermato la morte.

In contatto nella sua giovinezza con Allan Kaprow, la cui influenza lo ha spinto alla sperimentazione di nuove tecniche espressive (happening, environment), Oldenburg è considerato il padre più estroso della Pop Art: ha elaborato in dipinti e sculture (spesso in scala gigante) tematiche legate alla civiltà dei consumi. Era entrato nella scena artistica di New York alla fine degli anni Cinquanta incorporando oggetti come insegne stradali, spille da balia, mollette per i panni, hamburger e fette di torta nelle sue creazioni ‘oversize’. Assieme alla moglie, l’artista olandese Coosje van Bruggen (morta per un tumore al cervello nel 2009), ha realizzato a partire dal 1976 oltre quaranta opere di grandi dimensioni commissionati da città e musei di tutto il mondo.

"Quando mi servono un piatto di cibo, vedo forme e a volte non so decidermi se mangiare o guardare", aveva dichiarato in un’intervista. Nessun artista Pop – nemmeno i suoi contemporanei più celebri Andy Warhol e Roy Lichtenstein – ha creato un corpus di opere pubbliche in grado di competere con il suo.

Claes Oldenburg nasce a Stoccolma il 28 gennaio 1929. Il padre è un diplomatico e la famiglia vive negli Stati Uniti e in Norvegia prima di trasferirsi a Chicago nel 1936. Studia letteratura e storia dell’arte alla Yale University, quindi arte all’Art Institute of Chicago nel 1950-54. Nel dicembre 1953 diventa cittadino degli Stati Uniti. Nel 1956 si trasferisce a New York e incontra numerosi artisti di arti performative, diventando una delle maggiori figure nell’ambito delle performance e degli happening tra anni cinquanta e sessanta. Nel apre il suo studio ‘The Store’ per presentare oggetti d’uso quotidiano in gesso. Viene riconosciuto come un esponente della Pop Art quando questa inizia a emergere nel 1962. Nel 1964 espone alla Biennale di Venezia, dove tornerà più volte in seguito. Nel 1967 realizza il suo primo monumento per uno spazio pubblico. In quegli anni inizia a proporre progetti colossali in alcune città, il primo dei quali è installato alla Yale University nel 1969: ‘Lipstick (Ascending) on Caterpillar Tracks’. A metà Settanta, e poi ancora nei Novanta, Oldenburg e la moglie collaborano con l’architetto Frank Gehry, abbattendo i confini che separano la scultura e l’architettura.

Celebre anche per i suoi ‘Happenings’, nel Lower East Side, nel maggio 2009 una sua scultura del 1976, ‘Typewriter Eraser’, aveva stabilito un record con 2,2 milioni di dollari in un’asta di arte moderna e contemporanea a New York.


Keystone
‘Typewriter Eraser’, battuta all’asta per 2,2 milioni di dollari

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