Arte

Ronco s/Ascona-Firenze-Ticino: Antonio Ciseri, artista

L'Associazione che porta il suo nome promuove la figura e l’opera del pittore ticinese, che ha lasciato traccia di sé in Italia, ma anche in questo Cantone.

Antonio Ciseri, Autoritratto, 1855 Collezione privata (foto di Roberto Pellegrini)
19 febbraio 2021
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Lo scopo è quello di omaggiare il pittore ronchese Antonio Ciseri, nell’anno del bicentenario della nascita. Ciseri è «il personaggio illustre di Ronco s/Ascona». È dallo slancio di chi parla – Paolo Senn, sindaco della località che a Ciseri diede i natali nel 1821 – e Stefano Gilardi, sindaco di Muralto, che l'omaggio nasce, prendendo la forma delll’Associazione Antonio Ciseri 2021, calata sull'artista ticinese la cui opera è concentrata a Firenze, dove dodicenne si trasferì, ma anche nell'Italia tutta e nel Ticino che non ha mai, affettivamente e professionalmente, abbandonato. In modalità telematica, come le conferenze oggi si tengono, Senn, presidente dell'associazione, il segretario Marco Simona, la coordinatrice Veronica Provenzale e Gilardi – anche in nome e per conto dell'Associazione Pro Restauro Madonna del Sasso, laddove è sito uno dei più noti dipinti di Ciseri, il Trasporto di Cristo al Sepolcro – hanno illustrato gli intenti della neonata Associazione, con Simonetta Biaggio Simona, Beni Culturali, a porre il sigillo cantonale al tutto. 

Da Ronco a Firenze

È Provenzale a riassumere la storia personale di Ciseri, figlio di cosiddetti “riquadratori e pittori d'ornato”, il primo in famiglia a non seguire le orme dei suoi avi per acquisire, sempre per primo, il titolo di artista pittore, frutto degli studi nella Firenze che nel 1834 gli aveva aperto le porte dell'Accademia delle Belle Arti e che, non a caso, conserva giovani disegni e bozzetti in grande quantità, e opere adulte non di meno. Firenze a parte, i committenti di Ciseri non sono mancati né nel resto d'Italia e tanto meno in Ticino, focus della neonata Associazione. Ticino nel quale Ciseri ha realizzato una grande quantità di dipinti di carattere sacro, molti dei quali conservati in luoghi pubblici, e le centinaia di ritratti, un buon numero dei quali torna alla luce in queste settimane nelle collezioni private ticinesi grazie alle ricerche finalizzate a questa iniziativa. L'Associazione aveva tra i suoi scopi – e ancora ha: l'invito a farsi avanti, se in possesso di un Ciseri, non ha scadenza – quello di recensire quante più opere presenti sul territorio ticinese, da presentare al pubblico.

L’intento complessivo – lo spiega Senn – «è la sensibilizzazione dell'intero Cantone, scuole incluse, per riscoprire il disegno e la pittura di Ciseri. Non un piccolo evento fine a sé stesso, ma qualcosa che possa toccare tutti i luoghi in cui le sue opere sono collocate. Locarno, Madonna del Sasso, Centovalli, Gambarogno, Luganese...». A ufficializzare la joint-venture artistica, presenziando nelle regolari geometrie di Zoom, Alessandra Brambilla (Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate), Mara Folini (Museo Castello San Materno, Ascona), Sabrina Németh (Associazione Ronco s/Ascona, Cultura e Tradizioni), Cristina Sonderegger (Masi, Lugano), realtà espositive riunitesi in nome dell'opera distribuita ben oltre Ronco. Qualcosa dicono, a questo proposito, le sei vie intitolate all'artista qua e là per il Ticino. 

Le iniziative

Ronco è la sede di partenza delle manifestazioni promosse, la cui eco è auspicata fino a Firenze, patria artistica elettiva. Enti pubblici e privati, e sponsor, assicureranno le attività programmate nel corso dell'anno, che nelle forme a disposizione oggi – che includono sempre più anche i vettori audiovisivi e digitali – andranno a comporre una visione d'insieme incentivata da un preciso Itinerario ciseriano, curato dall'Ufficio cantonale dei beni culturali: si parte, idealmente, dalla casa natale dell’artista a Ronco s/Ascona – da Casa Ciseri per proseguire lungo il territorio, da ottobre 2021 in poi. Le destinazioni, col materiale divulgativo a fare da trait d'union tra sedi, sono il Museo Casorella di Locarno, il Museo Castello San Materno di Ascona e il Museo del Santuario della Madonna del Sasso di Orselina. E il Masi di Lugano: «C'eravamo, lo scorso anno, per il bicentenario della nascita di Vincenzo Vela, con lo Spartaco esposto nella sede di Palazzo Reali. Siamo qui per fare altrettanto», dichiara Cristina Sonderegger, che anticipa la presenza di «una trentina di opere, il nucleo dei disegni preparatori, i bozzetti del Martirio dei fratelli Maccabei e dell'Ecce Homo».

Tra le altre iniziative. Il regista Adriano Kestenholz ritrarrà il lavoro di Ciseri in modo inedito all'interno di un documentario; e poi conferenze, visite guidate, approfondimenti didattici per le scuole; e un volume con saggi di esperti dell’artista, corredato dal catalogo completo delle opere identificate per l’occasione sul territorio e presso i privati. Sarà la monografia che tanto manca nella bibliografia tutt'altro che ricca riguardante Ciseri. Gilardi confida in una situazione pandemica che dovrebbe «giocare a nostro favore». Se così non fosse, il Piano B dell'Associazione è il Piano A «decurtato delle manifestazioni pubbliche, ma non delle conferenze con gli esperti così come ci stiamo incontrando noi». Nemmeno la monografia ne risentirà.

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