Arte

Giorni di un futuro passato

Il nuovo romanzo di Colson Whitehead colpisce duro l’America

27 settembre 2019
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A due anni di distanza dal suo splendido La ferrovia sotterranea Colson Whitehead torna in libreria con I ragazzi della Nickel, un romanzo crudo che giunge sugli scaffali giusto in tempo per ricordarci che l'America degli anni 60, in cui la storia è ambientata e che quest'anno abbiamo appena finito di celebrare per i colori e i suoni di Woodstock, per i fasti e i trionfi del primo allunaggio, era in realtà uno scenario ben più ombroso: erano gli Stati Uniti di Martin Luther King, di Malcolm X, della segregazione, della discriminazione razziale, degli autobus per bianchi, nonostante Rosa Parks. Un passato che evoca uno spaventoso futuro prossimo possibile.

E in questo teatro di ombre si muovono i due protagonisti della storia, Elwood e Turner, due ragazzi precipitati in un riformatorio da incubo in Florida. Due ombre a loro volta, che vivono in un intreccio dalla costruzione straordinaria: se fosse un film, direi dalla regia e dal montaggio da mozzare il fiato.

Talvolta lirico, talvolta arrabbiato, talvolta violento, il linguaggio e l'immaginario di Whitehead ci sorprendono e ci spiazzano fino all'ultima pagina, costruendo una suspense degna di un thriller in un libro che ci lascia sul finale forse più domande che risposte, come solo i grandi libri debbono fare: quei libri che chiudi solo per continuare a pensare.

I ragazzi della Nickel
di Colson Whitehead
Mondadori, 2019
213 pagine

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