Arte

Dal Don Juan a Emma, fino a Bovary

A Piazzaparola 2018 Emma Bovary e le altre “donne pericolose”

19 ottobre 2018
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Forse non tutti sanno che nel 1851, quando iniziò a scrivere il suo capolavoro, Gustave Flaubert aveva in mente un altro progetto, che poi abbandonò o, più verosimilmente modificò nella storia di Emma Bovary: il soggetto al quale stava lavorando era una riscrittura di un archetipo classico, il Don Juan, che nel processo creativo si trasformò, da eroe (o meglio anti-eroe) tragico settecentesco, nella altrettanto tragica, archetipica, ottocentesca ma già ultramoderna Madame Bovary.

E non è un caso, credo, che il festival letterario Piazzaparola, dopo aver trattato con successo il Don Giovanni nel 2017, quest’anno abbia scelto la nostra Emma come protagonista, per raccontarci, insieme ai grandi ospiti di questa edizione, le donne che leggono, scrivono, fanno libri. Donne che sono “pericolose”.

Come il Don Giovanni, Emma Bovary incarna l’insoddisfazione, l’appetito per qualcosa che non si riesce ad avere. Come il Don Giovanni, anche lei tradisce. Ma Emma è qualcosa di più. È un personaggio ancora più ricco, più complesso, più tragico e la sua insoddisfazione per una vita che aveva sognato diversa la porta a rifugiarsi prima nei libri, poi nell’adulterio e infine nella morte.

E non posso non pensare all’altra, amatissima, Emma della letteratura mondiale, che la Austen definì una “che non sarà molto gradita a nessuno se non a lei stessa”. Certo, tra Emma Woodhouse e Emma Bovary c’è un abisso ben più profondo della Manica, ma in un certo senso rappresentano due momenti diversi e progressivi di un allora ineluttabile processo sociale: la donna che stava pian piano perdendo la propria posizione in seno alla società borghese.

Piazzaparola 2018. Emma Bovary e le altre. Le donne che leggono sono pericolose.
Dal 24 al 28 ottobre, al LAC – Lugano Arte e Cultura
Info: www.piazzaparola.ch – www.luganolac.ch

Madame Bovary
di Gustave Flaubert
Edizione consigliata: Feltrinelli, 1994
Traduzione di Roberto Carifi
336 pagine

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