Arte

Il guardiano della Grande Muraglia

Gli aforismi di Kraus dopo cento anni, attuali come non mai

22 giugno 2018
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Non c’è niente di più gretto dello sciovinismo e del razzismo. Per me tutti gli esseri umani sono uguali, pecoroni se ne trovano ovunque e per tutti ho lo stesso disprezzo. E no, questa non l’ho presa da Facebook.
Ci sono dei libri che non invecchiano mai. Passano i decenni, anche un secolo e più, e loro sono lì a descriverci i nostri tempi, come fossero stati appena sfornati.
La raccolta di aforismi di Kraus che vi consigliamo questa settimana dal nostro ormai silenzioso e semi-vacanziero LAC (finita la mostra di Picasso siamo di guarnigione ad attendere i tartari fissando tutto il giorno il deserto) è uno di questi libri. Immenso, l’aforisma - quando è ben scritto - è la massima forma di espressione linguistica, per sintesi e ampiezza di significato: le parole taglienti di Kraus possono riassumere l’attuale politica internazionale (Il segreto dell’agitatore è di rendersi stupido quanto i suoi ascoltatori, in modo che questi credano di essere intelligenti come lui) o lo stato di salute della nostra cultura (Cultura è quella cosa che i più ricevono, molti trasmettono e pochi hanno).
Giornalista reazionario, scrittore senza peli sulla lingua, ebreo austriaco e borghese, figlio dell’Ottocento in un Novecento ormai in corsa verso l’autodistruzione, misogino, misantropo, fustigatore della società, fu uno dei grandi intellettuali della Mitteleuropa alla fine dell’epoca asburgica. Io e il mio pubblico ci capiamo benissimo: lui non sente ciò che io dico e io non dico ciò che lui vorrebbe sentire. Il Novecento ci ha dato poche penne come la sua, cui mi sentirei istintivamente di accostare grandi come Montanelli e Flaiano.
Per l’uomo sano basta la donna. Per l’uomo erotico basta la calza per giungere alla donna. Per l’uomo malato basta la calza. La sua innegabile vena comica, all’alba della prima guerra mondiale, si integrava perfettamente con il suo pessimismo: Il diavolo è ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
E con questa ultima citazione vi lascio e torno di vedetta. I tartari arriveranno domani, forse.

Detti e contraddetti
di Karl Kraus
Adelphi, 1992
374 pagine

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