Culture

Weinstein espulso dal club degli Oscar

Bye bye
15 ottobre 2017
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L’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences ha votato l’espulsione immediata del potente produttore cinematografico Harvey Weinstein, travolto dallo scandalo con decine di attrici che lo accusano di molestie sessuali. In un comunicato il cosiddetto club degli Oscar precisa che l’espulsione è stata votata con una maggioranza superiore ai due terzi, richiesta dalle norme dell’Accademia. «Non vogliamo solo separarci da qualcuno che non merita il rispetto dei suoi colleghi, ma anche inviare un messaggio: l’era della deliberata ignoranza e della vergognosa complicità in un comportamento sessuale predatorio e di molestie sul lavoro nella nostra industria è finito». Non doveva già esserlo?

Riaprire altri casi?

L’espulsione immediata di un membro è una decisione che ha dei precedenti ma che è rarissima. E stavolta potrebbe addirittura portare a riaprire altri casi su cui in passato si era chiuso un occhio: Roman Polanski, Bill Cosby, Mel Gibson. Perché finora il mantra hollywoodiano era stato solo uno: quel che conta sono solo i risultati professionali.

I vertici dell’Academy sono stati convocati d’urgenza nel quartier generale di Beverly Hills per quella che viene vista come una vera e propria emergenza. Perché la percezione è che la bufera di questi giorni rischia di compromettere davvero in maniera irreparabile la credibilità della principale istituzione del cinema mondiale. Con le tante reticenze e i tanti silenzi che per decenni hanno coperto la realtà che si cela dietro il mondo dorato dello star system.

I 54 membri del board dell’Academy – circa la metà sono donne – hanno esaminato l’intera vicenda venuta fuori dopo gli scoop del New York Times e del New Yorker. E alla fine si è deciso per la linea più dura. Anche se è stata evitata un’altra mossa clamorosa: ritirare l’Oscar vinto nel 1999 con 'Shakespeare in Love', film prodotto proprio dall’ex 'Re di Hollywood'.

Cosby, Polanski e Gibson

L’ultimo caso di una espulsione risale al 2004. Ma adesso potrebbero tornare nel mirino vicende come quelle di Bill Cosby, molto simile a quella di Weinstein: l’attore è infatti ancora sotto processo per le accuse di molestie sessuali mosse da decine di donne. E poi c’è il caso Polanski, costretto a lasciare gli Usa per evitare il carcere dopo l’accusa di aver stuprato una tredicenne nel 1977. E Mel Gibson, con le sue invettive antisemitiche e le violenze domestiche.

Altre denunce

Intanto si allunga di ora in ora l’elenco delle donne che accusano Weinstein di molestie e abusi sessuali. Un comportamento che la star della Tv americana Oprah Winfrey ha definito "orribile", denunciando i "silenzi complici" da parte di tante personalità dello star system che probabilmente sapevano ma hanno sempre taciuto. Anche la direttrice di Vogue America, Anna Wintour, parla del coraggio di chi ha denunciato, affermando che "tutti hanno un ruolo nel creare un ambiente sicuro dove tutti possano sentirsi liberi di lavorare senza paura".

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