Ticino

‘Uno statuto speciale per gli agenti della Polizia cantonale’

Mozione dei deputati del Centro Claudio Isabella e Giorgio Fonio: occorre un regolamento maggiormente consono alle esigenze di servizio

Claudio Isabella, granconsigliere dal 2019
(Ti-Press)
1 febbraio 2023
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Uno statuto speciale per gli agenti della Polizia cantonale. A chiederlo sono i deputati del Centro Claudio Isabella e Giorgio Fonio. "Uno statuto speciale per i collaboratori della polizia che sia parte integrante della Lord (la Legge sull’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti, ndr), ma che permetta di regolamentare le particolari esigenze di chi lavora nell’ambito della sicurezza", scrivono i due granconsiglieri, entrambi sindacalisti dell’Ocst, in una mozione firmata da altri dieci parlamentari di partiti diversi: i liberali radicali Giorgio Galusero, Alex Gianella e Alessandro Cedraschi, il deputato del Centro Alessio Ghisla, i leghisti Eolo Alberti, Bruno Buzzini e Stefano Tonini, i socialisti Danilo Forini e Raoul Ghisletta e la democentrista Roberta Soldati.

Per Isabella e Fonio, l’agente della Polizia cantonale "troppo spesso si trova confrontato con condizioni lavorative ‘ingessate’ e che non possono essere modificate secondo le reali esigenze di servizio". Per garantire la dovuta sicurezza alla cittadinanza durante l’intera giornata, gli agenti oggi "sono confrontati con turni di lavoro univoci e particolari: pensiamo ad esempio che si lavora a turni, nelle ore notturne, al sabato e alla domenica, nei giorni festivi (parificati alla domenica e non) o con ore straordinarie difficilmente programmate (pensiamo agli interventi nelle ultime ore del turno)".

Oggi le condizioni lavorative "sono normate dall’ordinamento degli impiegati dello Stato e dei docenti: evidentemente la Lord tende a regolamentare la parte più importante – a livello numerico – dei collaboratori attivi nell’amministrazione pubblica, coloro quindi che lavorano con orari tendenzialmente regolari". Tuttavia, rilevano i due granconsiglieri, "è difficile paragonare, e parificare, in un unico statuto collaboratori e collaboratrici con condizioni di lavoro differenti. Condizioni che creano pertanto importanti problemi". Aggiungono Isabella e Fonio: "Troppo spesso anche coloro che si trovano a dover prendere le decisioni hanno le cosiddette mani legate". Ciò "avviene per via della legislazione attuale di riferimento, che non permette di poter agevolare o adattare le differenti condizioni d’impiego per i differenti collaboratori dipendenti dello Stato".

Senza poi dimenticare un altro aspetto: quello della sicurezza è un settore caratterizzato dalla presenza di più attori. Anche in "concorrenza" fra di loro. Cosa che "a volte si traduce in perdite di agenti di polizia che si dirigono verso lidi più attrattivi". Pertanto "per poter compensare la concorrenza con gli altri ambiti attivi nella sicurezza, per esempio le Polizie comunali o la Polizia ferroviaria, è necessario modificare la legislazione così da permettere di creare un ‘vestito su misura’, ovvero "un regolamento più adatto e più consono alle esigenze di servizio della Polizia cantonale". Come, peraltro, "già avviene in molti altri cantoni (Ginevra, Vallese ecc.)".

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