Ticino

Superamento dei livelli, un accordo che sembra avere i numeri

Firmato a maggioranza il rapporto commissionale che propone una sperimentazione su base volontaria con vari modelli di codocenza. In parlamento a febbraio

(Ti-Press)

Approderà di nuovo in Gran Consiglio, fra due settimane, il tema del superamento dei livelli alle scuole medie. Al centro della discussione – all’ordine del giorno della sessione che inizierà lunedì 13 febbraio – ci sarà la proposta di sperimentazione contenuta nel rapporto firmato oggi dalla maggioranza della Commissione parlamentare formazione e cultura. Nonché la controproposta del Plr che ne sta preparando uno di minoranza.

L’intesa raggiunta da Ps, Centro/Ppd, Lega e Verdi prevede di mettere in campo, partendo dal basso, una sperimentazione su base volontaria. L’idea è di coinvolgere al massimo sei sedi di scuola media che si possono annunciano liberamente e che liberamente possono scegliere fra tre modelli di riferimento per l’insegnamento del tedesco e della matematica: la codocenza piena, la codocenza parziale (con alcune ore impartite in codocenza e alcune tradizionalmente), e la codocenza a gruppi separati. Il tutto sperimentando contemporaneamente un quarto modello, ovvero quello delle opzioni che offrono agli allievi la possibilità di avere approcci diversi alla stessa materia.

Gruppo di accompagnamento con attori della scuola e genitori

La sperimentazione, della durata di due anni, riguarderebbe inizialmente le classi di terza, per poi essere completata l’anno successivo in quarta. Il principio cardine sarebbe l’insegnamento per gruppi eterogenei, non dunque con una separazione in base alle capacità. Contestualmente, alla fine della quarta media gli allievi riceverebbero una nota finale rispettivamente per la matematica e per il tedesco senza più la distinzione A e B.

A seguire lo sviluppo della sperimentazione ci sarebbe un gruppo di accompagnamento costituito dagli attori della scuola, ovvero da docenti, direttori, esperti di materia, dall’Alta scuola pedagogica del Canton Grigioni, ma anche dal Dipartimento educazione, cultura e sport e dai genitori. Gruppo che al termine sarebbe incaricato di redigere un rapporto all’indirizzo del Consiglio di Stato con una valutazione sia quantitativa che qualitativa dell’esperienza. Sulla base di tale rapporto il governo dovrebbe poi presentare un messaggio con l’indicazione di come intende superare i livelli: attraverso uno dei modelli messi alla prova – nel caso la sperimentazione andasse a buon fine – altrimenti in modo diverso.

Una prova per capire in che direzione andare

Esprime soddisfazione per la raggiunta intesa la deputata socialista Anna Biscossa secondo cui «è una buona soluzione in quanto si coinvolge direttamente la scuola, sia per quanto riguarda la sperimentazione che sarà su base volontaria nelle diverse sedi, sia per quel che riguarda la valutazione della sperimentazione stessa che è affidata a un gruppo di accompagnamento formato da tutte le componenti della scuola, compresi i genitori, a cui si aggiunge anche l’Alta scuola pedagogica del Canton Grigioni». Per Biscossa è infatti fondamentale «che sia direttamente la scuola a provare e contemporaneamente a valutare i risultati ottenuti e che questo sia fatto liberamente perché l’esperienza ha dimostrato che i modelli calati dall’alto non funzionano. Questa, dunque – commenta la granconsigliera del Ps –, è la strada più democratica, coinvolgente e diretta per trovare in che modo si possono superare i livelli».

«Era importante ridurre la sperimentazione e fare in modo che la codocenza in matematica e tedesco potesse essere testata esclusivamente in poche ma motivate sedi », spiega Claudio Franscella (Centro). «Si era partiti da molto lontano, con la proposta del Dipartimento che sembrava generalizzata. Dopo diverse audizioni è però apparso chiaro che la soluzione migliore sarebbe stata una sperimentazione molto più ridotta, per poter valutare l’impatto effettivo del cambiamento». L’obiettivo del Centro, sottolinea Franscella, «non era quello di bloccare l’aggiornamento di un sistema che, è chiaro a tutti, non funziona più. Ma proporre qualcosa di adeguato». Fare ora una valutazione di modelli senza una prova preliminare è difficile. La codocenza presenta alcuni aspetti problematici che vanno chiariti e verificati. Per noi – conclude il deputato del Centro – era poi molto importante che fosse inserita la nostra proposta degli indirizzi opzionali, così da poter proporre diversi percorsi didattici scelti tra allievi e docenti sulla base degli interessi e degli esiti scolastici».

«L’attuale sistema di scuola media non funziona più per tre ragioni», afferma Michele Guerra (Lega), relatore del rapporto di maggioranza. «Al momento si sceglie infatti il futuro degli allievi già a 12 o 13 anni, quando non dimostrano ancora le loro vere competenze. È un’età dove molto dipende anche dalla famiglia». Per Guerra, inoltre, «si tiene in considerazione tedesco e matematica in maniera esagerata. Queste due materie non devono essere il metro delle capacità di un allievo». La prova del malfunzionamento attuale, prosegue il deputato leghista, «è accertata. A dipendenza della sede abbiamo fino a un 60% di allievi selezionati per i livelli attitudinali che si iscrivono al liceo e non ce la fanno». La sperimentazione, afferma Guerra, «è quindi necessaria per capire in che direzione andare. Come Lega abbiamo emendato su più punti, richiedendo e ottenendo la sua attuazione solo in sei sedi e la sperimentazione di più varianti, dalla più strutturata alla più snella per capire punti di forza e debolezza».

Plr: ‘No a una corsa contro il tempo’. Rapporto di minoranza in elaborazione

A chiudere la porta è il Plr, con Paolo Ortelli che ci spiega come «noi abbiamo proposto il superamento dei livelli, ma la maggioranza commissionale sta facendo una corsa contro il tempo per far passare alcuni concetti senza parlare di modelli». L’intenzione «non deve essere quella di sostituirci al mondo della scuola, che dalle audizioni non è sembrato né convinto né coeso. Il Decs deve proporci un modello, condiviso e strutturato, applicabile su larga scala. Non con sperimentazioni volontarie su cui sarebbe difficile anche solo fare delle valutazioni». Il rapporto di minoranza, che sarà redatto da Maristella Polli, sarà presentato la prossima settimana.

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