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Pamini (Udc): ‘Creare una legge sul governo delle paritetiche’

Il deputato democentrista chiede di inserire nella Costituzione cantonale un ambito ‘ad hoc’ per ‘una buona governance ispirata alla trasparenza’

Il granconsigliere Udc Pamini
(Ti-Press)
22 gennaio 2023
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Anche se si parla di "migliorare il governo delle commissioni paritetiche responsabili della supervisione ed attuazione dei disposti dei Contratti collettivi di lavoro con clausola di valenza generale", quella proposta da un’iniziativa parlamentare elaborata con primo firmatario il deputato dell’Udc Paolo Pamini è una mezza rivoluzione. Che parte dall’istituire una legge ‘ad hoc’ sul governo delle commissioni paritetiche.

In particolare, la proposta dell’iniziativa legislativa è di introdurre tre "elementi chiave" per arrivare a "una buona governance orientata ai principi della trasparenza e del coinvolgimento delle parti contrattuali".

I tre ‘elementi chiave’

Il primo elemento è "l’obbligo di allestire i conti della relativa commissione paritetica secondo i disposti del diritto contabile ai sensi del Codice delle obbligazioni, garantendone la pubblicità nei confronti di tutti i salariati e di tutti i datori di lavoro toccati dal relativo contratto collettivo di lavoro con clausola di valenza generale". Il secondo fattore di novità è "l’approvazione, entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, dei conti annuali con doppia maggioranza dei salariati e dei datori di lavoro quale condizione per prelevare le trattenute in busta paga in virtù del relativo contratto collettivo con clausola di valenza generale". La terza pietra angolare della nuova legge, per Pamini e cofirmatari è "al fine di garantire l’indipendenza e la neutralità della commissione paritetica, il divieto di riversare ai sindacati parte del prelievo in busta paga contribuito alla relativa commissione paritetica, segnatamente per finanziare uno sconto o un esonero dal pagamento della quota sindacale del salariato".

La base legale, si continua a leggere nel testo dell’iniziativa, è nella Legge federale sul lavoro nell’industria, nell’artigianato e nel commercio, nella Legge federale sulle misure collaterali per i lavoratori distaccati e nella Legge federale concernente i provvedimenti in materia di lotta contro il lavoro nero. Il quadro giuridico qui delineato, scrive Pamini, "prevede una competenza esclusiva di livello cantonale, mitigata tuttavia dalla presenza di poteri di alta vigilanza e di istruzione agli organi operativi, ove necessario, riservati a favore della Confederazione".

Ebbene, in Ticino "emerge che la disciplina delle commissioni paritetiche deve essere ricercata riunendo disposizioni provenienti da tre diversi livelli di autorità crescente: il livello contrattuale (cioè il testo del Contratto collettivo di lavoro); il livello cantonale e, da ultimo, il livello federale". Una nuova legge, insomma, potrebbe aiutare a fare chiarezza secondo il deputato democentrista.

La questione pubblicità dei conti

Per quanto riguarda invece la pubblicità dei conti delle commissioni paritetiche, "allo stato attuale non esiste ancora un norma giuridica che la imponga". Un obbligo generale di pubblicazione "richiederebbe l’approvazione da parte dell’Assemblea federale di un’apposita norma. Per tale motivo, la presente proposta si limita a introdurre la pubblicità dei conti delle commissioni paritetiche unicamente nei confronti dei soggetti toccati dalla clausola di valenza generale del relativo Contratto collettivo di lavoro, vale a dire i salariati e i datori di lavoro".

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